TREVISO - Stop alle auto che inquinano. Ma non a quelle dei cittadini più poveri, con Isee sotto ai 9.360 euro all'anno, soglia massima per l'accesso al reddito di...
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IL PREMIO«Aveva preso forma una delazione tra i vari commercianti che fermavano gli agenti della Polizia Locale di passaggio per segnalare altri negozi con le porte aperte. Una situazione paradossale rivela l'assessore assieme a Unioncamere, abbiamo così deciso di fare l'esatto contrario: prevedere un premio in denaro, che verrà dato in base a una certa classifica, alle attività che terranno le porte chiuse. Verrà dato un bollino per la certificazione di sostenibilità ambientale a chi aderirà al programma. Questo per avere un effetto premiante e non mettere i commercianti uno contro l'altro». Restando in tema di commercio, Treviso è il solo capoluogo del Veneto ad aver previsto la sospensione dell'ordinanza antismog nel periodo di Natale, dal 15 dicembre all'8 gennaio. «A livello statistico non si arriva mai all'allarme rosso in tale periodo, perché le scuole sono chiuse dice Manera in tale contesto si rischiava di fare del terrorismo verso chi doveva venire a Treviso, che nel dubbio avrebbe potuto scegliere i centri commerciali che da noi sono tutti fuori dalla città. Si sarebbe andati a favorire la grande distribuzione rispetto ai piccoli negozi». I giorni di validità dell'ordinanza, le date di sospensione e le fasce di allerta verranno segnalate anche attraverso 21 nuovi pannelli, dei grandi televisori al plasma, che stanno per essere installati nei punti nevralgici della viabilità di Treviso.
ALTRE DEROGHEIl blocco delle macchine non riguarderà le persone con più di 70 anni. Ci sarà una deroga legata anche agli orari delle scuole: mezz'ora prima dell'inizio e mezz'ora dopo la fine tutti i genitori potranno portare e andare a prendere i propri figli in auto. «E' importante perché la maggior parte degli studenti che frequentano le scuole di Treviso vengono da altri comuni», sottolinea l'assessore. Sono previste deroghe per la tangenziale e anche per le strade di accesso ai parcheggi dell'ospedale Ca' Foncello, dell'aeroporto Canova e della stazione dei treni. Infine, i Panevin. Treviso è l'unico capoluogo che non li ha cancellati. Però li ha più che dimezzati. Restano in vita solo quelli effettivamente legati alla tradizione. «Ne avevamo quasi trenta all'interno del comune. Ne abbiamo individuati 12 di tradizionali, che coincidono di fatto con le parrocchie. In altri territori del Veneto non è così. In più, li abbiamo limitati a tre metri e mezzo».
M.F. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino