ROVIGO - Pesticidi e Pfas ammorbano le acque dei corsi d’acqua principali del Polesine. Tanto che Arpav parla di “non conformità alla...
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L’INDICAZIONE
Ma il dato è comunque significativo. Anche perché il primo responsabile della valutazione di non conformità è l’Ampa, l’acido aminometilfosfonico, prodotto di degradazione dell’erbicida glifosato, principio attivo di vari erbicidi non selettivi, a partire dal celebre Roundup, creato dalla Monsanto ed acquistato dalla Bayer nel 2018 per 63 miliardi di dollari, che è proprio in questi giorni al centro di un dibattito a livello europeo sul rinnovo dell’approvazione al suo utilizzo, in scadenza a fine anno, su richiesta della lobby dei produtori, il “Glyphosate Renewal Group”, avversata da organizzazioni no profit e associazioni ambientaliste, che cinque anni fa avevano raccolto un milione di firme per la messa al bando della controversa sostanza, che nel 2017 l’Iarc, Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, ha classificato come probabile cancerogeno. La Commissione europea, nonostante abbia fissato l’obiettivo della riduzione del 50% dei pesticidi entro il 2030, proprio nei giorni scorsi ha proposto il rinnovo dell’autorizzazione, sulla base delle valutazioni di Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, e di Echa, Agenzia europea per le sostanze chimiche, che ha concluso «che non soddisfa i criteri scientifici per essere classificato come sostanza cancerogena, mutagena o reprotossica; eventuali lacune individuate nei dati sono riportate nelle conclusioni come questioni che non è stato possibile risolvere in via definitiva o rimaste in sospeso».
I PESTICIDI
Nel frattempo, le organizzazioni dell’European Pesticide Action Network, fra le quali l’italiana Isde, Associazione Medici per l’Ambiente, hanno appena presentato un esposto alla Procura di Vienna denunciando il consorzio guidato da Bayer per non aver allegato alla domanda di rinnovo tutti gli studi e i dati sfavorevoli sugli effetti cancerogeni e neurotossici del glifosato, compresa una ricerca epidemiologica secondo la quale l’esposizione di donne incinte al glifosato ha aumentato il rischio di disturbi dello spettro autistico nei figli. Intanto, come emerge dal Rapporto tecnico sullo stato delle acque superficiali del Veneto, appena diffuso da Arpav, ben 118 dei 383 punti campionati sui fiumi veneti presentano concentrazioni medie annue non conformi agli standard di qualità per quanto riguarda i pesticidi, con il più ricorrente che è appunto, l’Ampa.
Fra i bacini idrografici maggiormente interessati dai superamenti medi annui degli inquinanti specifici in testa c’è quello del Fissero-Tartaro-Canalbianco, con ben 32 sforamenti per pesticidi, seguito dal bacino scolante nella Laguna di Venezia, 19 superamenti per fitofarmaci e uno di arsenico, il Fratta Gorzone con 11 superamenti di fitofarmaci, ma anche 8 per cromo e 6 di Pfoa, e il Bacchiglione con 10 superamenti di fitofarmaci e 2 di Pfoa. E fra le province, quella con il numero maggiore di superamenti dello standard di qualità medio annuo degli inquinanti specifici a sostegno dello stato ecologico è proprio la provincia di Rovigo con 28 sforamenti per pesticidi e uno di cromo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino