Inps, in due anni spariti 1.200 pensionati: «Tutta colpa del Covid»

Anziani in coda alle poste
VENEZIA -  In due anni sono sparite circa 1.200 pensioni, e non è un caso che sia avvenuto nel periodo della pandemia. Secondo l'Inps, infatti, si tratterebbe...

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VENEZIA -  In due anni sono sparite circa 1.200 pensioni, e non è un caso che sia avvenuto nel periodo della pandemia. Secondo l'Inps, infatti, si tratterebbe dell'ennesimo effetto dell'onda lunga del covid. «Abbiamo notato - spiega il direttore provinciale Vincenzo Petrosino - che nel 2020 e nel 2021 abbiamo avuto un drastico calo delle pensioni erogate nel settore privato: da 252.200 a 251mila». A prima vista potrebbe sembrare una variazione quasi ininfluente, ma va ovviamente contestualizzata. In primis cercando di inquadrare l'andamento degli ultimi anni: secondo il direttore si tratterebbe di un dato in contrasto il trend più recente. «Fondamentalmente negli ultimi anni siamo sempre rimasti intorno ai 252mila, con una variazione di 3/400 pensioni all'anno in più o in meno. Comunque è si tratta un dato in controtendenza con l'andamento di 2018 e 2019, in cui il numero di pensioni erogate era in crescita. Uno scalino così significativo nella storia recente non l'abbiamo mai avuto, per questo motivo abbiamo attribuito questo fenomeno alla pandemia che, non è un segreto, ha colpito maggiormente la popolazione più anziana». Stando al report della regione, aggiornato a ieri, nei due anni dell'emergenza sanitaria nel Veneziano si sono registrate 2.673 morti legate al virus, numeri compatibili quindi con la ricostruzione del direttore. Soprattutto considerando che, fino all'arrivo del vaccino almeno, la stragrande maggioranza delle vittime del virus erano gli over 65. Sono ancora vivi nella menoria di tutti, in particolare, i giorni difficili nella lotta al virus nelle case di riposo.

LA CLASSIFICA
In totale, i pensionati nel Veneziano sono poco meno di 300mila: a quei 251mila bisogna aggiungere le 42mila pensioni del pubblico.


Ma quanto guadagna un pensionato medio? Lo Spi Cgil ha cercato di ricostruire la mappa della Città metropolitana stilando una particolare classifica in base alle statistiche dell'Inps. Ne è emerso che fra i Comuni del Veneziano i pensionati più ricchi (del privato: si è scelto di analizzare solo questo settore che comunque per l'istituto previdenziale svolge la parte del leone) si trovano a Marcon (1.243 euro al mese): curioso che la città alle porte di Venezia sia anche quella che ha registrato nell'ultimo decennio il maggior aumento di over 65 tra la propria popolazione (+45%). Più pensioni, dunque, ma anche di un livello medio alto. Seguono in classifica i Comuni del Miranese: Spinea (1.239,84), Martellago (1.223,20), Mirano (1.198,70) e Scorzé (1.180,99). Poi Mira (1.180,30), Salzano (1.175,85). Solo a questo punto della graduatoria troviamo il capoluogo: mediamente, infatti, un pensionato a Venezia guadagna 1.167,06 euro. La parte più bassa della classifica, invece, è (quasi) tutto del litorale. Fanalino di coda San Michele al Tagliamento (870,56 euro), per poi trovare risalendo Caorle (871,92), Cavarzere (872,86), Eraclea (882,75) e Jesolo (888,65). E non è finita: il divario di genere, secondo l'Inps e lo Spi, è decisamente rilevante. Se un uomo guadagna, infatti, mediamente 1.467,98 euro, alla donna spettano 749,64 euro. Le variabili sono tante, c'è l'aspetto contributivo e occupazionale del passato di cui tenere conto e che quindi orienta la statistica, però resta il fatto che al fine dei nudi numeri un uomo guadagna esattamente il doppio di una donna.

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Il Gazzettino