VENEZIA - Seggiolini salvabimbi collegato all’auto e al cellulare con allarme anti "dimenticanza”, droni trasportatori, bracci robotici collegati a stampanti 3D mosse...
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Progetti che saranno in mostra, insieme a oltre 500 invenzioni provenienti da tutto il mondo, dal 3 al 5 ottobre all’Auditorium Parco della Musica di Roma, che per l’occasione si trasformerà in un villaggio dedicato a innovazione, creatività e digital manifacturing. «I laboratori dei nostri istituti tecnici e professionali - spiega il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini - sono il luogo dove formazione e progettualità si incontrano in maniera naturale e la lotta alla dispersione scolastica è più efficace. Costruire una generazione di maker significa dare vita a una comunità di giovani ricchi di capacità, appassionati e autonomi».
Dal Veneto sono arrivati progetti come i "droni tuttofare" ("Galilei" di Castelfranco veneto), i treni Lego automatizzati ("Carlo Anti" di Villafranca) o i robot da gara (liceo Fermi di Padova). Per Stefano Micelli, coordinatore della giuria e della Call4School: «Dentro la scuola c’è una grande capacità di innovazione e gli studenti, se stimolati nel loro campo, possono davvero stupirci».
E alle scuole gli organizzatori hanno riservato un ruolo da protagoniste con ingressi speciali, visite gratuite ai 500 progetti in mostra, partecipazione a workshop dedicati a elettronica, robotica e al "digital manufacturing". Veneto in vetrina anche in altre sezioni. In quella dedicata alle stampanti in 3D, trova spazio la start up dei fratelli Faggiotto (Venezia) mentre Davide Marin, ingegnere di Montebelluna (Treviso) presenta un modello "portatile", il primo del genere, realizzato grazie a 15mila dollari raccolti con una campagna di crowfounding. Nella sezione elettronica, ci sarà il multimetro (strumento che misura tensione, corrente e resistenza elettrica) "parlante" per non vedenti realizzato dal maker Cristiano Griletti alias "Mastro Gippo" (Meolo, Venezia). Poi, c’è il selfie mirror sviluppato da Urban Reef, una vera officina della creatività con base a Romano d’Ezzelino (Vicenza). Infine, il progetto Digital architecture dell’Università di Venezia per far "toccare" il patrimonio artistico a chi non può vederlo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino