La passione dell’ingegnere: «Così muovo i Re Magi nella Torre dell'Orologio in piazza San Marco»

VENEZIA - Simonpietro Carraro, è ingegnere meccanico appassionato di orologeria e, da anni, è “il medico dell’orologio” più celebre in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA - Simonpietro Carraro, è ingegnere meccanico appassionato di orologeria e, da anni, è “il medico dell’orologio” più celebre in laguna. In occasione dell’Epifania e dell’Ascensione è Simonpietro Carraro che aziona, insieme all’amico Dario Gallotti, il meccanismo a carosello con la sfilata dei tre Re Magi e dall’arcangelo Gabriele davanti alla Madonna con Bambino. Uno spettacolo, quello dell’altra mattina, che ha emozionato ancora una volta centinaia di curiosi, turisti e veneziani che si trovavano proprio davanti alla Torre dell’Orologio, in Piazza San Marco, per presenziare ad un avvenimento sempre avvolto dal fascino della tradizione. «La processione delle statue lignee dei tre re Magi e dell’Angelo con la tromba – spiega Simonpietro Carraro - è nata con la costruzione della Torre dell’Orologio nel 1499 ed è alternativa all’indicazione digitale delle ore. Quando ci si trova in Piazza San Marco in tutti gli altri giorni dell’anno non si vedono più le porticine che si aprono e che fanno uscire la processione».


LA STORIA
Dal 1850 le porte sono sostituite da pannelli metallici con decorazione a motivi geometrici dorati con le aperture centrali per rendere visibili le ore e i minuti in forma digitale. “A sinistra e a destra – fa presente – si trovano le tàmbure, due ruote dodecagonali rotanti con i pannelli delle ore e dei minuti. Quella di sinistra corrisponde alle ore ed è da qui che escono i Magi e l’Angelo, mentre quella di destra rappresenta i minuti ed è la porta d’entrata delle statue. Orologi simili – prosegue - si trovano a Padova e Mantova, ma in questi monumenti l’indicazione del digitale ha soppiantato la processione. A Venezia la tradizione è stata sempre così forte che si è deciso di mantenerla e garantire lo spettacolo durante l’Epifania e l’Ascensione. Un tempo invece non era così. Le statue lignee uscivano tutti i giorni».
LA CERIMONIA

Lo spettacolo della durata di circa un minuto ha previsto solo alcune ore di lavoro da parte dell’orologiaio. “Si smonta – evidenzia - tutto quello che riguarda l’indicazione digitale dell’ora. Successivamente si rimontano le due porticine e si predispone l’uscita dei Re Magi e dell’Angelo. In realtà è tutto da tempo ormai ben predisposto. Il merito di fatto è del professor De Lucia che, nel 1850, è riuscito a dar vita ad un meccanismo intercambiabile molto ingegnoso. E’ proprio questa intercambiabilità che rende più agevole, ed in sole poche ore, il mio operato”. Una passione quella di Simonpietro Carraro che in realtà nasconde più che una profonda conoscenza del mondo della meccanica e dell’orologeria. “Le statue – aggiunge – che sono state oggetto, anni fa, di restauro sono attualmente in ottimo stato di conservazione ed usate, con particolare cura e attenzione. Diverso è, invece, il discorso per la parte meccanica che segue la manutenzione dell’orologio. E’ dal 2006 che seguo per conto dei Civici Musei la manutenzione ordinaria e gestione dell’orologio. La processione è regolata da uno specifico meccanismo collegato e azionato dall’orologio principale, che ha una sua autonomia ed è montato sull’ultimo livello della torre. Una specifica macchina fa girare una grande ruota su cui sono montate le statue lignee. Anche questa è una struttura complessa composta da centinaia di pezzi. La macchina che governa la processione e comanda in successione l’apertura sincronizzata delle porte di destra e di sinistra ha meccanismi distinti, seppur collegati con un cavo all’orologio. E’ così dal 1500 – conclude – ed è emozionante occuparsi di questo capolavoro di ingegneria che ho potuto studiare accanto al maestro Alberto Gorla, il “genio degli orologi monumentali”, e che negli anni Novanta si era occupato del restauro materiale dell’orologio e della macchina della processione». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino