Infrastrutture, Finanziaria regionale: ecco quale provincia prende più soldi

Un tratto particolarmente intyasato della Pontebbana
FRIULI - Udine le sue cose se le porta a casa. Almeno quelle che erano considerate importanti e le opere che erano già state avviate. Trieste pure, con una fondamentale...

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FRIULI - Udine le sue cose se le porta a casa. Almeno quelle che erano considerate importanti e le opere che erano già state avviate. Trieste pure, con una fondamentale spinta sul fronte del porto. Tutto più che necessario e legittimo. Chi zoppica è il Friuli Occidentale. La provincia di Pordenone, insomma. Se non è Cenerentola, poco ci manca. È questo il primo impatto guardano la manovra finanziaria che il consiglio regionale si appresta ad approvare.


LA DISCUSSIONE
È sicuramente vero che in aula, durante la discussione, una parte delle assenze verranno coperte con ordini del giorno e mozioni puntuali in particolare presentante dalla maggioranza (i consiglieri devono pur farsi belli sui loro territori ...), ma resta il fatto che recuperare il ritardo per il Friuli occidentale non sarà possibile. 


I PUNTI DEBOLI
Infrastrutture e ambiente sono i due settori in cui esistono i problemi maggiori, soprattutto per una provincia che fa della manifattura il suo punto forte. Mancano collegamenti stradali rapidi senza restare intasati sulle strade di maggior afflusso, non ci sono segnali per quanto riguarda la sistemazione dei punti più critici del dissesto idrogeologico del territorio. Il dato positivo riguarda il ponte sul Meduna in quanto un finanziaria sono stati trovati i 17 milioni che mancavano per realizzare il ponte. Chissà che non sia la volta buona.


COSA MANCA
La lista è lunga. Intanto, almeno a vedere il bilancio allo stato attuale, non ci sono soldi per sistemare i punti dolenti (e spesso intasati) del tratto di Pontebbana che insiste sul territorio provinciale. Basta pensare a Casarsa, ma anche altri interventi che erano stati previsti, sembrano spariti dalla Finanziaria regionale. Non c’è un euro per il completamento della Strada del Mobile, altra arteria delicata e sensibile sia da un punto di vista economico che ambientale, così come non c’è traccia neppure di uno studio di fattibilità per la famosa Gronda Nord. Ma il conto si allunga ancora. Restando sul fronte delle infrastrutture viarie è buio pesto per il nuovo tratto della Sequals - Gemona. Ovviamente nessuno chiedeva un progetto, ma almeno un nuovo studio per capire come andare avanti si poteva inserire. In più non ci sono soldi neppure per la stazione elementare dell’Interporto. Di cosa si tratta? Della realizzazione del pezzo di binario che consenta l’avvio diretto dei treni con i container verso Udine senza dover tornare ogni volta in stazione. Infine mancano i soldi per l’allungamento della bretella Sud. Il quadro è chiaro su come stanno le cose per la provincia di Pordenone.


UDINE
Intanto nella Finanziaria ci sono i soldi per il completamento del raddoppio ferroviario Udine - Cervignano, legato anche allo scalo intermodale della cittadina della bassa pordenonese. Ci sono poi i finanziamenti per la Tangenziale sud di Udine e quelli necessari per lo studio di fattibilità sullo Statale 13 per lo svincolo di Udine fino a Gemona. Non è possibile poi dimenticare il collegamento finanziato per la ciclovia Trieste - Lignano - Venezia e tutti i collegamenti stradali e ferroviari da sistemare e aggiungere per Porto Nogaro. Non è finita. Si prosegue con altri 9 milioni a Bilancio sempre per opere viarie in provincia di Udine tra cui 2 per la statale a Buttrio. Dovrebbero infine arrivare altri 24 milioni per la Palmanova - Manzano. Non è poco.


TRIESTE


Ci sono i soldi per l’ulteriore sviluppo di Portovecchio e per il completamento dell’infrastrutturazione del porto. Ultimo dato che riguarda il pordenonese: il progetto di ciclovia Casarsa - Pinzano non è mai partito. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino