UDINE - Più aggressiva degli scorsi anni e con minaccia di complicanze anche per persone sane, l'influenza è arrivata in anticipo in Italia con il primo caso...
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A richiamare l'attenzione degli infettivologi, insieme alla precocità, anche le caratteristiche del paziente: una persona di 50 anni perfettamente sana e senza alcun tipo di comorbidità, che non rientra quindi tra le categorie ritenute a rischio. «Se questi sono i segnali, con una prima diagnosi già alla fine di settembre, e se si ripeterà lo scenario registrato in Australia e altre parti del mondo, andremo incontro a una stagione influenzale particolarmente aggressiva, con circolazione di virus influenzali molto diversi: H3N2, come nel caso in questione, H1N1,virus B», dice Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie infettive presso l'Ospedale San Martino di Genova e Presidente della Società italiana di terapia antinfettiva.
E aggiunge: «Questo caso suggerisce che la forma influenzale di quest'anno, anche se non dovesse avere numeri straordinari come quelli dell'inverno2017-18, può colpire anche le persone sane e rafforza il messaggio che la vaccinazione antinfluenzale deve essere universale perché non esiste categoria di soggetti risparmiata dalle potenziali complicanze dell'influenza».
La Società scientifica, come ha ribadito nel corso del congresso nazionale che si è svolto a Napoli, sottolinea quindi l'importanza di coinvolgere nella campagna vaccinale tutta la popolazione: non solo le categorie a rischio - persone over 65, bambini sotto i due anni, persone immunodepresse - ma anche le persone che non rientrano in questi gruppi.
Il Gazzettino