Influenza killer, prima vittima del virus in Friuli: un uomo di 68 anni

Influenza, prima vittima in provincia di Pordenone
 PORDENONE - L’influenza ha provocato la prima vittima nella Destra Tagliamento: si tratta di un uomo di 68 anni di Zoppola, Livorio Riggi che, in seguito al...

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 PORDENONE - L’influenza ha provocato la prima vittima nella Destra Tagliamento: si tratta di un uomo di 68 anni di Zoppola, Livorio Riggi che, in seguito al peggioramento delle condizioni di salute, era stato trasferito una decina di giorni fa dalla Rsa di Azzano Decimo al reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria degli Angeli. L’uomo, le cui condizioni si erano ulteriormente aggravate, è morto domenica pomeriggio. 

Affetto da altri disturbi di salute, era riuscito a superare la fase acuta dell’influenza – gli indici dell’infezione erano andati normalizzandosi sino ad azzerarsi – ma il virus H1N1, quello dell’influenza suina esplosa con la pandemia del 2009, aveva però compromesso notevolmente l’attività respiratoria sino al decesso. Giunto in  condizioni critiche dalla Rsa di Azzano Decimo all’ospedale di Pordenone, il 68enne era stato accolto nel reparto di terapia intensiva dove è morto nel tardo pomeriggio di domenica. Livorio Riggi viveva da solo a Zoppola e aveva una sorella che andava a trovarlo. L’uomo aveva anche altre patologie che lo avevano debilitato.
LA SUINA

L’influenza del ceppo H1N1 ha già colpito nella Destra Tagliamento più di una decina di persone. E i casi, considerato che il picco dei contagi è previsto per la fine del mese, potrebbero aumentare in maniera esponenziale. Nei giorni scorsi il virus aveva colpito anche un 58enne che si era presentato al pronto soccorso Santa Maria degli Angeli di Pordenone con un’insufficienza respiratoria e una temperatura corporea elevata, situazione, questa, che perdurava da inizio anno: il quadro clinico era apparso chiaro sin da subito. Tutti i pazienti - nessuno è in pericolo di vita - sono stati accolti nei reparti ospedalieri di Pneumologia, Medicina d’urgenza e Medicina generale. «Ci stiamo avvicinando al picco dell’influenza – sottolinea l’infettivologo Massimo Crapis – e, proprio per questo, è logico attendersi un repentino passaggio alla fase più acuta. A rischio sono soprattutto gli anziani e chi è affetto già da altre patologie cliniche, come nel caso del 68enne di Zoppola morto domenica». L’influenza di quest’anno non è particolarmente diversa da quella delle ultime stagioni invernali, dal momento che i virus in circolazione sono più o meno gli stessi. «Non è da escludere – aggiunge Crapis – che da qui ai prossimi giorni la situazione possa peggiore. Ci attendiamo un elevato numero di contagi, specialmente tra chi non si è vaccinato». Proprio per questo l’Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale ha deciso di giocare d’anticipo: l’obiettivo, infatti, è quello di limitare al massimo i disagi e di evitare il collasso soprattutto per quanto riguarda la disponibilità di posti letto in ospedale. Per far fronte alla situazione di emergenza, dal momento che i pronti soccorso sono stati presi d’assalto anche nell’ultimo fine settimana, è stato aumentato il numero dei posti letto (18 in più a Pordenone, 2 nella struttura ospedaliera di San Vito) e del personale medico ed infermieristico. Ciò si è già tradotto nel rafforzamento dei turni di lavoro e dei trasporti secondari, così da potenziare il numero delle ambulanze che da Pordenone partiranno alla volta di San Vito e Spilimbergo. Il pronto soccorso deve garantire risposte ed interventi tempestivi, adeguati e ottimali ai pazienti giunti in ospedale in modo non programmato per problemi di urgenza e di emergenza. I casi più gravi – codice rosso e giallo – hanno una priorità diversa rispetto a chi, invece, viene accolto con un codice verde piuttosto che bianco. Dall’Azienda sanitaria 5 del Friuli Occidentale hanno annunciato, memori di quanto successo lo scorso anno, l’avvio di una fase «importante» che porterà al miglioramento delle condizioni affinché non si verifichino intasamenti e sovraccarichi. Di questo passo, infatti, la disponibilità di posti letto potrebbe essere messa a dura prova.
Alberto Comisso
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Il Gazzettino