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TORINO - Istigazione a delinquere e istigazione a disobbedire le leggi sono i reati contestati di 17 indagati, attivisti No Vax/No Green pass più radicali affiliati al noto canale social "Basta Dittatura", nei confronti dei quali questa mattina sono scattate altrettante perquisizioni. L'operazione è stata realizzata a seguito delle indagini svolte sotto la direzione dei magistrati specializzati della Procura della Repubblica di Torino, gruppo terrorismo ed eversione. Gli accertamenti sono stati condotti per diverse settimane monitorando per tutto il giorno il canale divenuto polo principale nell'organizzazione di proteste violente su tutto il territorio nazionale. Per perquisizioni sono avvenute anche a Treviso, Pordenone e Trieste. '"Basta Dittatura" negli scorsi mesi aveva raccolto decine di migliaia di iscritti, risultando essere il nodo di collegamento con tutti i principali spazi web di protesta, degradata via via in un persistente incitamento all'odio ed alla commissione di gravi delitti. Il canale era già stato oggetto di un provvedimento giudiziario di sequestro nonché della decisione di chiusura da parte della stessa società, in considerazione della gravità dei contenuti pubblicati.
I COMMENTI NELLA CHAT
«Ci stanno dando la caccia.
Minacce ai magistrati della procura di Torino e alla polizia che indagano a carico degli attivisti della chat. «Sapete cosa fare» si legge sui canali Telegram No Vax e No Green pass che hanno diffuso la notizia delle perquisizioni di questa mattina. «Bisognerebbe andare tutti sotto il palazzo a lanciare bombe, così la smettono con questa dittatura», è uno dei tanti messaggi ora al vaglio della Digos della Questura di Torino.
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