Elisabetta Casellati al fianco della pallavolista: «Invocare la condanna di Lara Lugli perché in maternità è una violenza contro le donne»

Elisabetta Casellati al fianco della pallavolista
PORDENONE - Il caso di Lara Lugli, la pallavolista "in guerra" legale con la società con la quale era tesserata, la Volley Pordenone in B1, e citata per...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PORDENONE - Il caso di Lara Lugli, la pallavolista "in guerra" legale con la società con la quale era tesserata, la Volley Pordenone in B1, e citata per danni dalla sua società per essere rimasta incinta, sta facendo discutere e oggi, su questa vicenda, si è espressa anche la presidente del Senato, Elisabetta Casellati. «Invocare la condanna della pallavolista Lara Lugli perché in maternità è una violenza contro le donne. La maternità ha un insostituibile valore personale e sociale». Lo scrive su Twitter la presidente del Senato.

 

 

 

«Una vicenda che fa male, ma che non dovrebbe destare meraviglia, perché rispecchia una situazione vissuta ancora da troppe donne costrette a scegliere tra carriera e maternità». Ô il commento sul caso Lugli dei consiglieri regionali del gruppo Forza Italia, Mara Piccin, Giuseppe Nicoli, Piero Mauro Zanin e Franco Mattiussi. «Non dovrebbe servire - proseguono gli esponenti forzisti -l'eco mediatica di un caso particolare, pur emblematico nei suoi contorni di gravità, per comprendere che occorre ancora lavorare molto per tutelare le donne, ed è quanto stiamo cercando di fare. Come legislatori ed esponenti politici non possiamo fermarci alle scontate parole di condanna e solidarietà, ma dobbiamo continuare a lavorare per affermare le pari opportunità, con proposte di legge che da una parte tutelino le donne da discriminazioni e violenza, dall'altra per favorire la loro piena affermazione sul piano lavorativo, che è uno degli ambiti fondamentali dai quali rimuovere disparità e ostacoli rispetto agli uomini. Al contempo - concludono - occorre insistere con azioni anche sul piano culturale: il caso di Lara Lugli non riguarda, ovviamente, 'soltantò aspetti contrattuali, ma è emblematico dell'insensibilità rispetto alla condizione femminile della quale purtroppo è ancora permeata la nostra società».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino