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Video choc e testimonianze di persone rimaste invalide proiettate direttamente nelle autoscuole per mettere in guardia fin da subito tutti i neopatentati. È la nuova frontiera dei programmi di prevenzione studiati dall’Usl della Marca per ridurre il numero di incidenti sulle strade del trevigiano. Solo quest’anno, fino a ora, hanno già perso la vita 21 persone. Quasi un incidente mortale a settimana. E il numero dei decessi sale a 38 se si contano gli interventi del Suem118 di Treviso anche nelle zone di San Donà, Belluno e così via. L’anno scorso la Marca ha contato 58 vittime e 2.419 feriti sulle strade, per i quali si aprono spesso lunghi periodi di riabilitazione. Dopo la fase acuta dell’emergenza Covid, gli incidenti ora sono tornati a aumentare. Nasce da qui la dichiarazione d’intenti siglata ieri dalla stessa Usl trevigiana e dall’Usl del Veneto orientale di San Donà (in tutto 115 comuni) per mettere in campo nuove iniziative di prevenzione e per gestire al meglio il post-incidente, a partire dal supporto alle persone coinvolte e ai familiari delle vittime. Un progetto che a breve potrà abbracciare tutto il Veneto.
LAVORO DI SQUADRA
«Oltre a campagne choc, serve condivisione di idee e strategie per aumentare la consapevolezza e promuovere più educazione stradale – sottolinea Manuela Lanzarin, assessore regionale alla Sanità – solo un lavoro di squadra può creare i presupposti per affrontare anche questa emergenza». Sul fronte della prevenzione ora si guarda alle autoscuole. «Dopo l’emergenza Covid gli incidenti sono aumentati. Stiamo già lavorando sulle scuole. Oltre a questo, però, è fondamentale avviare anche una nuova collaborazione con le autoscuole, attraverso un tavolo ad hoc – spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2 – chiederemo che all’interno delle attività didattiche venga inserito uno spazio importante per spiegare ai neopatentati quali sono i rischi alla guida legati all’assunzione di alcol, sostanze stupefacenti e, in particolare, all’uso degli smartphone». Il 35% degli incidenti, sottolineano dall’Usl, sono dovuti proprio al telefonino. «L’idea – dice Benazzi – è di fare anche dei video nei quali persone che hanno avuto incidenti, spesso purtroppo in carrozzina, possano spiegare quali siano veramente i rischi della strada».
IL NODO MONOPATTINI
All’orizzonte c’è poi un nuovo nodo che riguarda l’uso dei monopattini elettrici. Benazzi non ha dubbi: bisognerebbe rendere obbligatorio almeno un patentino. «È un paradosso non chiedere la patente per un monopattino che va a 25 chilometri all’ora anche accanto a Tir e camion – specifica – mi strazia sapere che c’è sempre il rischio che venga travolto.
Il Gazzettino