ARQUÀ PETRARCA - Sollievo e soddisfazione, ma anche dolore e paura per il futuro. All’indomani dell’archiviazione chiesta dal pm padovano Roberto Piccione...
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Risarcimento
L’avvocato Federico Bardelle, legale di Deniss Panduru, ha fatto sapere che «stiamo valutando l’eventualità di dar vita ad un’azione risarcitoria». Il clamore suscitato dall’incidente del 17 maggio scorso, del resto, ha complicato non poco la vita del 51enne. Eppure, come ha evidenziato il pm Piccione, Panduru ha estratto uno per uno i ragazzi dallo scuolabus incidentato, avendo cura addirittura di recuperare tutti i loro zaini. Dopo averli messi in sicurezza, il 51enne ha atteso l’arrivo dei primi soccorsi, e solo quando ha visto che i piccoli erano vigilati da altri adulti ha deciso di allontanarsi, anche per timore delle reazioni dei primi genitori accorsi sul luogo dell’incidente. Ad Arquà Petrarca, intanto, la notizia dell’archiviazione ha creato stupore e incredulità.
Il primo cittadino
Il sindaco Luca Callegaro interviene in modo deciso. «Nessuno può cancellare il fatto che quello è stato un evento importante. – commenta – Fortunatamente è andato tutto bene, ma rivivo quei momenti ancora con grande ansia. Di fronte a questa decisione mi tocca dare ragione alla ditta che, all’indomani dell’incidente, suggeriva di prendersela con il giudice che aveva ridato all’autista la patente, che gli era già stata sequestrata per guida in stato di ebbrezza». Il primo cittadino ritiene che il gip avrebbe potuto esprimersi in modo diverso.
«Almeno gli avessero vietato di trasportare ancora bambini! – continua Callegaro – Per quel che mi riguarda non dovrebbe più lavorare con i bimbi non solo ad Arquà, ma nemmeno in altre parti». Attualmente a condurre gli scuolabus ad Arquà Petrarca sono due autisti del posto. «Le ditte dovrebbero avere l’obbligo di verificare a chi affidano certi servizi. – conclude Callegaro – E così pure i Comuni. Dopo quanto capitato, noi ad Arquà abbiamo predisposto un bando molto rigido, con requisiti ben definiti. Ed è per me un gran sollievo conoscere personalmente le due persone che accompagnano i nostri ragazzi a scuola». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino