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FREGONA - «Chiedere giustizia per mio fratello Carlo? Si vedrà, intanto attendo che sia fatta chiarezza su quanto accaduto e di ricevere maggiori informazioni. Questo è il momento del dolore». Il fratello Mauro, la mamma Mariangela e Gilberto, il secondo papà che ha cresciuto come suoi figli i fratelli De Luca rimasti orfani di padre da piccoli, sono chiusi nel dolore nella loro casa di Osigo. Carlo De Luca, 55 anni, è l'ennesimo morto sul lavoro. La sua vita si è spezzata nella notte tra lunedì e martedì in una galleria della stazione ferroviaria sotterranea di Sanremo. L'esplosione del locomotore, all'interno del quale si trovava, non gli ha lasciato scampo. La procura di Imperia, dopo aver acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza, ha aperto un fascicolo contro ignoti con l'accusa di omicidio colposo. Ora l'inchiesta procederà con l'obiettivo di far luce sull'esplosione costata alla vita all'operaio della Ivecos, azienda di Colle Umberto appaltatrice esterna a Rete Ferroviaria Italiana, che qui stava eseguendo dei lavori di manutenzione. Domani ci sarà l'autopsia sulla salma del fregonese. Poi il feretro potrà rientrare a Fregona. «E qui dice il fratello Mauro celebreremo il funerale. Ma ancora non sappiamo quando, attendiamo il nulla osta». In queste ore sono tante le persone che si stringono al dolore della famiglia De Luca, tanti gli attestati di stima ed affetto a ricordo di Carlo, persona riservata e gran lavoratore.
IL DOLORE
«Avevo sentito al telefono mio fratello lunedì sera, quella è stata l'ultima volta -ripercorre Mauro -.
LE IPOTESI
Gli inquirenti, che hanno già ricevuto la relazione della polizia ferroviaria, attendono ora quella della polizia scientifica prima di procedere all'affidamento dell'incarico per eseguire una perizia sul mezzo. Al momento sembra che De Luca stesse lavorando sul cambio pieno d'olio del locomotore, quando per cause da accertare, si è verificata l'esplosione che lo ha ucciso sul colpo.
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Il Gazzettino