VALBRENTA - Decine di automezzi - una cinquantina - coinvolti nel pauroso groviglio causato dagli incidenti verificatisi questa mattina, 14 gennaio, poco dopo le...
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La statale è stata riaperta alle 13, dopo sei ore. L'Anas ha istituito una commissione interna per verificare le eventuali responsabilità, in particolare se sono state svolte correttamente le attività antigelo (attraverso mezzi spargisale) previste dal piano neve.
Per l’emergenza è intervenuto più volte anche l’elisoccorso di Trento. Dopo qualche ora è stata aperta al traffico una corsia in direzione nord, mentre verso sud i mezzi continuano a passare per il centro di Primolano.
La causa della serie di incidenti risulta il ghiaccio che ha tradito gli automobilisti e i camionisti. Non sono riusciti a tenere i mezzi sono controllo, andando a tamponarsi o uscendo fuori strada. Sono molte infatti anche le auto che non sono state coinvolte nel maxitamponamento, ma che sono finite fuori dalla sede stradale, nei prati, anche una accanto all'altra, mentre i tir si sono scontrati sulla sede stradale. Persino un'ambulanza arrivata per i soccorsi è finita contro un mezzo dei carabinieri.
Sul posto, secondo le prime informazioni, sono al lavoro i militari di Borgo Valsugana e la polizia locale di Bassano. Gli stessi automobilisti coinvolti negli incidenti, una volta usciti dai mezzi, hanno faticato a restare in piedi, scivolando sul ghiaccio, che ha creato una patina sull'asfalto. I soccorsi sanitari sono intervenuti con tre elicotteri, cinque ambulanze e tre mezzi di servizio. Dalle informazioni al momento disponibili tre persone sono state trasportate al pronto soccorso Santa Chiara di Trento, sei a quello di Borgo Valsugana e di altre cinque non è ancora nota la destinazione.
Una piccola tendopoli è stata allestita dalla Croce Rossa sul luogo dell'incidente per soccorrere e medicare i feriti meno seri, mentre i più gravi si trovano ricoverati in vari ospedali trentini. Le condizioni più serie riguardano cinque automobilisti, tutti in «codice rosso», trasportati in elicottero al «Santa Chiara» di Trento. Secondo gli ultimi aggiornamenti, sono 50 i mezzi coinvolti nella serie di tamponamenti, tra cui una decina di mezzi pesanti, incapaci a fermarsi a causa del ghiaccio, causato da una precipitazione, acqua mista a neve, iniziata dopo le 7.00 e proseguita per circa un'ora che, anche a causa delle temperature sotto zero, ha formato una patina insidiosissima sull'asfalto.
Per quanto riguarda i 40 feriti, sei sono gravi e almeno quattro le persone in pericolo di vita. Sei feriti sono stati portati all'ospedale di Feltre (Belluno). Sono un giovane di 21 anni, uno di 19, uno di 29 e una di 20, non in pericolo di vita, più una giovane di 25 anni e una donna di 41 anni, che i sanitari riferiscono a rischio. Altri sei feriti sono stati trasportati all'ospedale di Borgo, in Trentino. Si tratta di un uomo di 36 anni, uno di 57 anni, una donna di 57 anni, una giovane di 25 anni, un giovane di 26 anni e una sesta persona di cui non è nota l'età, nessuno segnalato a rischio. All'ospedale di Trento sono stati inviati una donna di 34 anni, una giovane di 25 anni e un'altra donna di 36 anni, quest'ultima definita a rischio, così come un altro uomo, di cui non è ancora nota la destinazione per le cure sanitarie.
ANAS NEL MIRINO - Tra i danneggiati del maxitamponamento figura anche Nicola Finco, capogruppo della Lega Nord al Consiglio regionale del Veneto, rimasto imbottigliato, e che punta il dito contro l'Anas. «Su questa strada - ha detto - la brina si trova da novembre a maggio, e non serve chissà quale capacità di predizione per capire che a gennaio, nei giorni più freddi dell'anno, c'è un forte e concreto rischio ghiaccio». La soluzione? «Concedere ampia autonomia alla Regione in questo settore - conclude - affidando risorse e competenze a Venezia».
Anas ha nominato intanto una commissione interna per verificare eventuali responsabilità nel maxitamponamento, in particolare per capire se siano state svolte correttamente le operazioni antigelo (con mezzi mezzi spargisale) previste dal piano neve delle quali è incaricata una ditta responsabile del trattamento invernale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino