Stefania, morta a 39 anni nell'incidente. Viveva per la sua bambina di 6 anni, sopravvissuta allo schianto per miracolo

Stefania, morta a 39 anni nell'incidente. Viveva per la sua bambina di 6 anni, sopravvissuta allo schianto per miracolo
TREVISO - Trentanove anni vissuti con forza e coraggio, facendo fronte a difficoltà non semplici, senza perdersi d'animo e trainata dall'amore per la sua piccola....

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TREVISO - Trentanove anni vissuti con forza e coraggio, facendo fronte a difficoltà non semplici, senza perdersi d'animo e trainata dall'amore per la sua piccola. Uno scricciolino che Stefania Bonaldo ha coccolato e protetto da quando è nata, per la quale è vissuta ed ha guardato avanti, sempre e comunque. Cresciuta Treviso, Stefania non ha avuto un'esistenza semplice, ma costellata da sofferenze e difficoltà, attutite però anche dall'amore di tanti amici. Da circa un anno si era trasferita a Volpago, per cercare un po' di tranquillità e un rifugio dallo stress ai piedi del Montello. A Treviso si era diplomata, al liceo Da Vinci, prima di iscriversi all'università. Prima a ingegneria, poi a psicologia, in cui si era laureata. Ma allo studio aveva sempre unito il lavoro. Proprio venerdì aveva concluso un'esperienza lavorativa all'ufficio anagrafe di Caerano San Marco, dove aveva prestato servizio per circa un anno, continuando al tempo stesso l'attività di psicologa e seguendo il quarto anno di una scuola di psicoterapia a Bologna.

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La nascita della figlia

È stata proprio una ricerca legata alla psicologia a portarla in Brasile, dove ha vissuto alcuni anni dove ha conosciuto il papà della sua bambina, che attualmente vive lì. Che del resto Stefania fosse indipendente e determinata a cercare forza e motivazione prima di tutto in sé stessa, è testimoniato da un suo messaggio su Facebook, di fine gennaio. «Quando inizi il viaggio nel profondo e decidi di restarci - ha scritto - le bufere e le maree divengono fenomeni relativi e i problemi quotidiani equazioni dalle infinite soluzioni. Sono diventata lucida, accogliente, ma mossa da un Logos alimentato dalle luci e ombre dell'Eros ed è una sensazione bellissima che allontana dalla frenesia e dalla compulsione del bisogno di relazione o conferme dell'Altro». Dotata di un'intelligenza vivace e di una sensibilità fuori del comune, ma anche di un carattere molto forte, Stefania parlava correttamente, oltre all'inglese, anche lo spagnolo e il portoghese. «Adorava ballare, leggere, studiare - la ricorda Anna, più che una sorella per Stefania -. Era una persona genuina, solare, appassionata di scrittura. Aveva anche pubblicato un libro di poesie. Domenica avevamo pranzato assieme, a casa di un amico, a Castagnole. È stata una giornata bellissima. Stefania era felice. Abbiamo passato il pomeriggio assieme». Poi l'incidente, sulla strada verso casa, verso l'ora di cena. 


Stefania, la mamma morta

La morte di Stefania è stata per tutti uno choc. «Puntava in alto, nonostante le difficoltà - ricorda un amico -, senza mai piangersi addosso». Una combattente Stefania, nel vero senso della parola. Avvicinatasi alle arti marziali, nel 2006 era stata campionessa mondiale di kick boxing, disciplina che aveva insegnato anche in una palestra di Treviso. Un'altra passione, l'ennesima, oltre a quella per la psicologia. Era specializzata in situazioni oppressive nelle dinamiche familiari, principalmente in violenza di genere. E ieri è stato lo stesso Ordine a pubblicare sul web un messaggio affettuoso, dopo aver saputo la notizia. «La Comunità delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto - si legge - piange oggi la tragica e imprevedibile perdita della collega Stefania Bonaldo. Come Ordine ci uniamo alla famiglia di Stefania e alla sua bambina in questo momento di dolore». Ora, la sua scomparsa lascia in tutti un grande vuoto. Lascia, però, anche la preoccupazione per quello che potrà essere il futuro della figlia, ora affidata al papà di Stefania, Gianni. La 39enne lascia anche la madre, Rosanna e il fratello Cristian.

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Il Gazzettino