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PONTE DI PIAVE - L'auto, con quattro persone a bordo, sfuggita al controllo del conducente, si è ribaltata più volte su se stessa, sulla carreggiata. Uno dei passeggeri, Ahmad Irfan, 34 anni, pakistano, residente a Oderzo, è morto sul colpo nel terribile impatto. L'incidente è accaduto ieri mattina, 9 luglio, qualche minuto prima delle 8, lungo la regionale Postumia. La Fiat Punto che stava procedendo lungo il rettilineo da Oderzo verso Ponte di Piave, è sbandata e dopo essersi rovesciata più volte, ha terminato la sua corsa impazzita a metà della carreggiata tra la nuova rotatoria della frazione Levada e la laterale della regionale, via di Mezzo. Per Ahmad Irfan, non c'è stato nulla da fare. Aveva compiuto 34 anni lo scorso 1 maggio e viveva in via San Pio X a Colfrancui, lavorava in una azienda della zona. Un'altra persona, è rimasta ferita e ricoverata con un trauma cranico non commotivo in ospedale a Oderzo. Gli altri due occupanti sono risultati illesi. I rilievi sono stati eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Conegliano, accorsi sul posto poco dopo insieme ai sanitari del Suem 118 giunti da Oderzo. I vigili del fuoco giunti dal distaccamento di Motta di Livenza hanno nel frattempo messo in sicurezza la Fiat Punto e collaborato ai soccorsi. Purtroppo il medico del Suem, ha solo potuto constatare la morte di uno dei quattro occupanti dell'auto.
LA CELEBRAZIONE
Da una prima ricostruzione dell'accaduto, i quattro stavano rincasando dopo una celebrazione nel primo mattino al centro culturale islamico di Ponte di Piave in via Roma.
LA CIRCOLAZIONE
Un incidente particolarmente violento, come raccontano i soccorritori. I quali hanno operato sul posto per quasi tre ore. La Regionale è stata chiusa al traffico ed è stata riaperta verso le 11. Ahmad viveva a Colfrancui ma si era recato a Ponte di Piave perché lì si festeggiava la ricorrenza. «Non conoscevamo la persona deceduta perché nel periodo della grande festa del sacrificio - spiega uno dei responsabili del centro islamico - sono centinaia le persone che frequentano il luogo. Questa mattina (ieri, nda) abbiamo organizzato un grande momento di preghiera. Noi eravamo presenti dalle 6.30, per accogliere le persone. In tanti hanno pregato e alcuni se ne sono andati prima per motivi di lavoro». E questo dev'essere successo ieri ad Ahmad: sulla strada del ritorno il destino ha bussato alla porta. E non gli ha lasciato scampo, gettando nello sconforto i tanti amici e parenti, oltre che l'intera comunità pachistana di Oderzo.
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Il Gazzettino