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QUINTO DI TREVISO - Sono stati i detriti a inchiodarlo. I pezzi di carrozzeria rimasti sul luogo dell'incidente hanno permesso ai poliziotti di risalire al pirata. La caccia al fuggitivo è durata un paio d'ore. Finché il 30enne trevigiano è stato rintracciato a casa di un amico. Aveva bevuto: l'alcoltest ha dato esito positivo. Era ignaro della tragedia che si era consumata nel frattempo. Ma sotto casa era parcheggiata l'auto malconcia con cui aveva tamponato la Opel Meriva di Livio Babetto, il 44enne falciato l'altra notte sulla Noalese dall'auto in transito di una 25enne veneziana. Il camionista di Noale, dipendente della Siad, stava andando a prendere il camion parcheggiato a Quinto. Guidava l'auto della compagna e si era appena messo in salvo dopo quel primo incidente: la Meriva era finita nel fosso pieno di fango, in via Marconi, nella zona industriale di Quinto, all'altezza del Prix. È stato proprio il fuggitivo a innescare il micidiale effetto domino culminato nella morte dell'autotrasportatore, 70esima vittima dell'anno.
INCIDENTI CONCATENATI
Il giovane automobilista tampona la Meriva e scappa, lasciando Babetto dolorante e sotto choc.
LE INDAGINI
Il 30enne è stato denunciato per omissione di soccorso e rischia anche la contestazione per guida in stato di ebbrezza, se gli accertamenti confermeranno che era sotto l'effetto di alcol anche al momento dell'impatto. Intanto la Procura di Treviso aprirà un fascicolo per omicidio stradale. La 25enne che ha travolto Babetto, risultata negativa all'alcoltest, verrà probabilmente indagata, come atto dovuto. Il pubblico ministero deciderà in queste ore se disporre l'autopsia sul corpo del 44enne. La dinamica e le cause del doppio incidente sono ancora al vaglio degli inquirenti. Ricostruire gli attimi dell'investimento sarà determinante: un nodo cruciale è capire se il 44enne sia uscito mentre la Clio era in transito, sbucando all'improvviso, o se l'investimento fosse in qualche modo evitabile.
FALCIATO E UCCISO
Sono le 3: Babetto sta percorrendo la Noalese in direzione Treviso, che in quel tratto di zona industriale prende il nome di via Marconi. All'improvviso succede l'irreparabile: il 44enne viene tamponato dall'auto pirata, sbanda nel fosso, riesce a risalire e a raggiungere la carreggiata ma proprio quando crede di essere in salvo viene falciato dalla Clio, che viaggia in direzione opposta. L'uomo finisce sotto la vettura: l'impatto è fatale. La giovane si ferma immediatamente e scatta la chiamata al 118. In pochi minuti si precipitano sul posto l'ambulanza, i vigili del fuoco e una pattuglia della polizia stradale. I vigili del fuoco illuminano a giorno la scena dell'incidente ed estraggono il corpo da sotto la Clio. Purtroppo per Livio non c'è più niente da fare. Al medico del Suem 118 non resta che constatarne il decesso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino