Per il decesso di Marika Patatti, la 33enne di Tolmezzo, morta schiacciata a causa di un terribile tamponamento a catena 3 anni di reclusione e...
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Il drammatico incidente era successo poco prima delle 15 sulla A23 nel territorio comunale di Santa Maria La Longa, in direzione Udine-Palmanova. Marika, impiegata al supermercato Lidl del suo paese, dov’era conosciutissima e ben voluta da tutti, stava rientrando da un corso di formazione professionale che doveva frequentare per una promozione ottenuta al lavoro, e viaggiava come passeggera sul sedile posteriore di una Golf condotta da un collega, S. N.
A causa di un cantiere stradale in quel tratto si era formata una colonna di veicoli, ma nonostante fossero segnalati con debito preavviso, con segnali luminosi e cartelli e pannelli stradali, sia la coda sia i lavori in corso, l’autotrasportatore è piombato sui mezzi fermi con il suo pesante Renault Master a una velocità di almeno 107 km/h, com’è emerso dalla perizia affidata all’ing. Marco Pozzati.
L’autocarro, la cui massa per giunta superava il massimo consentito, ha prima tamponato una Polo condotta da A. P., scagliandola a ben 35 metri di distanza, e quindi ha finito la sua corsa contro la Golf su cui si trovava la giovane, che era ferma con le 4 frecce, a sei metri dall’autocarro Iveco che la precedeva. Nonostante ciò, però, l’impatto da tergo è stato così violento che la vettura è stata proiettata in avanti, subendo una rotazione oraria, e si è infilata sotto il pianale dell’Iveco, per essere poi nuovamente schiacciata dal Master: una dinamica terribile e impressionante. Per Marika Patatti non c’è stato nulla da fare, è deceduta sul colpo.
Miracolati i conducenti delle due auto tamponate, che però hanno riportato a loro volta lesioni e fratture importanti per una prognosi di ben oltre i quaranta giorni. Il camionista, indagato fin da subito dalla Procura di Udine per i reati di omicidio stradale e lesioni colpose stradali gravissime, al termine delle indagini preliminari è stato rinviato a giudizio per le pesanti e fatali violazioni al codice della strada commesse, in particolare per aver omesso di regolare la velocità in relazione alle condizioni della strada e di traffico e di rispettare la distanza di sicurezza onde potersi arrestare tempestivamente evitando collisioni.
Per fare piena luce sui fatti e per ottenere giustizia, i familiari della vittima, attraverso il consulente personale e responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo, si sono affidati a Studio3A che ha messo a disposizione i consulenti tecnici di parte che hanno collaborato con il penalista della famiglia Patatti, l’avv. Andrea Piccoli, del Foro di Treviso.
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Il Gazzettino