​Morì schiacciata dal Tir sull'A23: tre anni di carcere al camionista investitore

Mercoledì 30 Ottobre 2019
Morì schiacciata dal Tir sull'A23: tre anni di carcere al camionista investitore
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Per il decesso di  Marika Patatti, la 33enne di Tolmezzo, morta schiacciata a causa di un terribile tamponamento a catena 3  anni di reclusione e la revoca della patente sono stati decisi dal giudice del Tribunale di Udine,  Carla Silva, a carico di Wojciech Krokosz, il camionista polacco di Cracovia, 28 anni, responsabile del tragico incidente  costato la vita, il 6 febbraio 2018, alla 33enne Marika Patatti e il ferimento grave di altre due persone: accolte integralmente le richieste formulate dal pm Marco Panzeri. Se il verdetto verrà confermato anche nell’eventuale appello, il ventottenne, che non ha mai partecipato alle udienze, dovrà scontare la pena in carcere.

Il drammatico incidente era successo poco prima delle 15 sulla A23  nel territorio comunale di Santa Maria La Longa, in direzione Udine-Palmanova. Marika, impiegata al supermercato Lidl del suo paese, dov’era conosciutissima e ben voluta da tutti, stava rientrando da un corso di formazione professionale che doveva frequentare per una promozione ottenuta al lavoro, e viaggiava come passeggera sul sedile posteriore di una Golf condotta da un collega, S. N. 
A causa di un cantiere stradale in quel tratto si era formata una colonna di veicoli, ma nonostante fossero segnalati con debito preavviso, con segnali luminosi e cartelli e pannelli stradali, sia la coda sia i lavori in corso, l’autotrasportatore è piombato sui mezzi fermi con il suo pesante Renault Master a una velocità di almeno 107 km/h, com’è emerso dalla perizia affidata all’ing. Marco Pozzati.

L’autocarro, la cui massa per giunta superava il massimo consentito, ha prima tamponato una  Polo condotta da A. P., scagliandola a ben 35 metri di distanza, e quindi ha finito la sua corsa contro la Golf su cui si trovava la giovane, che era ferma con le 4 frecce, a sei metri dall’autocarro Iveco che la precedeva. Nonostante ciò, però, l’impatto da tergo è stato così violento che la vettura è stata proiettata in avanti, subendo una rotazione oraria, e si è infilata sotto il pianale dell’Iveco, per essere poi nuovamente schiacciata dal Master: una dinamica terribile e impressionante. Per Marika Patatti non c’è stato nulla da fare, è deceduta sul colpo.

Miracolati i conducenti delle due auto tamponate, che però hanno riportato a loro volta lesioni e fratture importanti per una prognosi di ben oltre i quaranta giorni. Il camionista, indagato fin da subito dalla Procura di Udine per i reati di omicidio stradale e lesioni colpose stradali gravissime, al termine delle indagini preliminari è stato rinviato a giudizio per le pesanti e fatali violazioni al codice della strada commesse, in particolare per aver omesso di regolare la velocità in relazione alle condizioni della strada e di traffico e di rispettare la distanza di sicurezza onde potersi arrestare tempestivamente evitando collisioni.

Per fare piena luce sui fatti e per ottenere giustizia, i familiari della vittima, attraverso il consulente personale e responsabile della sede di Udine, Armando Zamparo, si sono affidati a Studio3A  che ha messo a disposizione i consulenti tecnici di parte che hanno collaborato con il penalista della famiglia Patatti, l’avv. Andrea Piccoli, del Foro di Treviso. 
 
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