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SAN BIAGIO - «Le avevo detto di lasciar passare il camion perché la strada è stretta. Lei si è fermata ma poi è ripartita e gli è passata accanto in bicicletta». Scuote la testa e allarga le braccia l'operaio edile che precedeva il bilico da cui sono caduti i tre blocchi di cemento che hanno travolto e ucciso Dina Zanatta, 76 anni. Questione di attimi e di centimetri nella terribile tragedia avvenuta ieri pomeriggio, dopo le 16.30, a Cavriè di San Biagio di Callalta. Attimi e centimetri, sì. Ma soprattutto di un carico che non avrebbe dovuto scivolare fuori dal rimorchio su cui era issato come "zavorra" di una gru. Le condizioni di trasporto di quei blocchi di cemento - del peso di circa 10 quintali l'uno - saranno al centro dell'inchiesta che la Procura di Treviso aprirà nelle prossime ore per accertare l'esatta dinamica e le responsabilità dell'incidente mortale.
SOTTO CHOC
Ora è il momento dello choc e del dolore. Dei familiari della vittima, ma anche dell'autotrasportatore al volante del mezzo pesante. Il 33enne trevigiano M. P., piangeva e tremava mentre raccontava agli agenti della polizia locale quegli istanti terribili. «Questa scena me la porterò dentro per sempre. Quelle quattro ruote sono la mia vita: ho sempre sognato di fare questo lavoro, ora non lo farò più.
I PRIMI SOCCORRITORI
L'immagine dell'anziana schiacciata insieme alla sua bicicletta sotto i blocchi è una scena che i primi soccorritori difficilmente dimenticheranno. «Ho sentito un gran botto e sono uscita a vedere: i blocchi erano sopra la bicicletta» racconta la signora Adelina, che abita proprio di fronte al luogo dell'incidente. Suo marito Arcadio Barzi è stato il primo ad andare in aiuto della ciclista. Invano. «Era già morta. Aveva la testa schiacciata. È stato terribile» racconta il residente. La chiamata ai soccorsi è stata immediata ma il destino dell'anziana era già segnato. Il medico del Suem 118 non ha potuto fare altro che constatare il decesso della 76enne, casalinga in pensione. La salma, rimasta intrappolata sotto il carico fatale, è stata liberata dai vigili del fuoco, sotto gli sguardi sconvolti dei residenti. Dei rilievi si è occupata la polizia locale, guidata dalla comandante Barbara Ciambotti. Gli agenti hanno raccolto le testimonianze dell'autotrasportatore, del conducente del pick-up che lo precedeva e dei residenti accorsi subito dopo lo schianto. Sul posto sono poi intervenuti i tecnici dello Spisal, a cui spetta ora il compito di fare chiarezza sulla regolarità o meno del carico, accertando eventuali responsabilità.
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Il Gazzettino