TRIESTE - Un operaio di una ditta esterna che stava lavorando all'interno dello stabilimento Wartsila di Trieste è morto schiacciato da lamiera. La vittima, si chiamava...
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SCATTA LO SCIOPERO
I lavoratori dello stabilimento Wartsila di Trieste stanno uscendo dalla fabbrica dopo che i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e uno sciopero di otto ore dopo l'incidente in cui è morto un lavoratore di una ditta esterna.
«Questa tragedia dovrebbe essere un monito al Governo, alla Confindustria stessa affinché sia chiaro che lo smantellamento continuo delle norme che faticosamente sono state approvate in questi anni, in materia di sicurezza e di salute dei lavoratori, non è utile né alle aziende e meno che mai a tutelare la vita di ogni lavoratore». Lo afferma in una nota il sindacato Usb Industria di Trieste, dopo l'odierno incidente mortale all'interno dello stabilimento Wartsila. «Nel caso specifico - prosegue la nota di Usb - la condizione di estrema concorrenza tra ditte esterne sta producendo una corsa al ribasso su tutto compresa la sicurezza dei lavoratori». Esprimendo il cordoglio alla famiglia del lavoratore, il sindacato Usb chiede «che la Magistratura e gli organi inquirenti realizzino un impegno fortissimo nell'individuare le precise cause e responsabilità di questa tragedia. Nell'eventualità che venissero individuate responsabilità a carico di dirigenti della Wartsila dichiara fin d'ora che si costituirà parte civile». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino