Giacomo, 29 anni, incosciente a due settimane dall'incidente in laguna: l'intero paese prega per lui

Andrea Grassi il tassista che per primo ha soccorso i giovani feriti
VENEZIA - Una comunità che si è stretta attorno alle famiglie dei due amici di Arino rimasti feriti in maniera grave nell'incidente nautico in laguna dello...

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VENEZIA - Una comunità che si è stretta attorno alle famiglie dei due amici di Arino rimasti feriti in maniera grave nell'incidente nautico in laguna dello scorso 21 aprile. E se Luca G., 28 anni, si è ripreso anche se la convalescenza si prospetta lunga, Giacomo T. (29) è ancora incosciente e sedato. Dalla terapia intensiva dell'Angelo, dove era stato ricoverato dopo un delicato intervento chirurgico, nei giorni scorsi è stato trasferito al San Giovanni e Paolo di Venezia. Giovedì sera nella chiesa parrocchiale di Arino si è recitato il rosario per dimostrate la vicinanza e l'affetto nei confronti suoi e dei sui genitori fiduciosi in un graduale miglioramento. Quel maledetto venerdì sera attorno alle 23 stavano rientrando da Venezia: erano sul cofano condotto da un amico mestrino che a San Giobbe, nei pressi dell'ex macello, si è schiantato contro una bricola. Loro due sono stati sbalzati in acqua e solo per l'intervento di un tassista di passaggio (Andrea Grassi nella foto) non sono annegati.


Dai rilievi eseguiti nei giorni seguenti dalla Polizia locale pare che il conducente stesse navigando praticamente alla cieca. Gli agenti infatti avrebbero accertato che il barchino stava procedendo con la punta alta, perché è stato notato che le tacche allo scafo, provocate dall'impatto, erano piuttosto in alto e che addirittura sul palo colpito c'erano tracce di vernice antivegetativa, di solito utilizzata sulla carena. Questo avrebbe convinto i vigili, quindi, che la barca stava procedendo in planata pur senza raggiungere velocità folli. Come detto, i primi a dare l'allarme erano stati dei tassisti. Andrea Grassi, 38 anni, tassista della Venezia Taxi, in particolare è stato decisivo. Nei giorni successivi all'incidente è stato chiamato dalla mamma di uno dei due ragazzi di Arino che ha voluto ringraziarlo di persona per aver salvato la vita di suo figlio e dell'amico. «Stavo rientrando da piazzale Roma verso Tessera - aveva spiegato - A un certo punto ho sentito un rumore sordo, come quello del motore di una barca in secca. Allora ho girato la prua sul canale che va verso San Giuliano e ho visto la barca che girava su se stessa: c'era un ragazzo in acqua che non riusciva a muoversi, poi abbiamo individuato gli altri». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino