Il sorpasso, lo schianto, la morte: Giulia distratta dal messaggio ai genitori

Giulia Segato morta a 29 anni
FIESSO D’ARTICO - Gli orari combaciano. Il messaggio col cellulare “Sono qui, sto arrivando”, sarebbe stato inviato da Giulia Segato pochi istanti prima...

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FIESSO D’ARTICO - Gli orari combaciano. Il messaggio col cellulare “Sono qui, sto arrivando”, sarebbe stato inviato da Giulia Segato pochi istanti prima dell’incidente che le è costato la vita. I genitori non sanno darsi pace e restano chiusi nel loro dolore, che alla luce di quanto ora emerso è doppio. A parlare per loro è una zia materna. «Si danno la colpa di averla pressata perché tornasse a casa. Se non ci avesse risposto, dicono, forse sarebbe ancora qui con noi». La verità non si saprà mai del tutto. La ragazza “correva velocemente”, hanno detto le Forze di Polizia. Intanto, complice anche il week end, la magistratura veneziana non ha ancora rilasciato il nulla osta per la sepoltura della 29enne di Fiesso d’Artico Giulia Segato, deceduta poco prima della mezzanotte tra giovedì e venerdì 24 settembre a causa di un incidente stradale successo nel territorio comunale di Fiesso d’Artico, in prossimità dell’incrocio tra via Barbariga e via Cavour.

VERBALE
Il verbale redatto da una pattuglia di carabinieri della stazione di Campongara non lascia alcun dubbio sulle modalità e sulle responsabilità del sinistro. La ragazza avrebbe infatti azzardato un incomprensibile sorpasso mentre l’auto che la precedeva aveva già iniziato una manovra di svolta a sinistra. Quello che non torna è il fatto che Giulia Segato fosse ad un centinaio di metri da casa. Invece di superare l’auto, avrebbe dovuto rallentare per imboccare la strada di casa sua. Prende sempre più consistenza, quindi, l’ipotesi sopra descritta. La ragazza si sarebbe distratta per inviare col cellulare un messaggio di risposta ai genitori che la stavano aspettando, ancora svegli, nell’abitazione di via Paradisi 61. Non è stato tuttavia il contatto con l’altra vettura il motivo del decesso della giovane, bensì prima l’impatto della sua utilitaria contro due pali della segnaletica stradale e successivamente quello fatale, con l’auto capovolta, contro una recinzione in cemento armato. Giulia è morta sul colpo, schiacciata dal tettuccio deformato della sua Lancia Y. Quando il padre della ragazza, preoccupato del ritardo e del fatto che non rispondesse più al cellulare, si è messo alla sua ricerca, è giunto sul luogo dell’incidente trovandosi di fronte la drammatica scena, con il corpo della figlia adagiato sul marciapiede e coperto da un lenzuolo. 


TRADUTTRICE


Giulia era figlia unica. Nel 2015, dopo un Master in Economia e Lingue dell’Europa orientale effettuato presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, si era laureata all’Ateneo patavino in Lingue, Letterature e Cultura moderna. Lavorava in qualità di impiegata e traduttrice presso una ditta metalmeccanica di Borgoricco (Pd). Era appassionata di fotografia. Pur essendo una ragazza molto riservata e alquanto timida, tre anni fa si era comprata una Harley Davidson 1200. Aveva stretto amicizia con altri bikers e con loro girava l’Italia e l’Europa. I suoi amici motociclisti si stanno già organizzando per il funerale.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino