Ordine di cattura internazionale: operaio 65enne di Conegliano deve scontare un anno di reclusione per lesioni colpose. Il motivo’ Un incidente stradale, con feriti,...
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Probabilmente non se lo ricordava più quell’incidente avvenuto in Croazia nell’ormai lontano 2013, ma quando, martedì mattina, si è trovato i carabinieri davanti alla porta di casa gli è tornato tutto alla mente. Ma ormai era troppo tardi. Probabilmente aveva sottovalutato quanto accaduto, ma resta il fatto che, a 5 anni dall’incidente, la giustizia croata aveva fatto il proprio corso. E lo aveva processato, arrivando a emettere una sentenza di colpevolezza. E, come dice un antico motto, la giustizia è solitamente lenta, ma inesorabile. E così si è materializzata sulla porta di casa del responsabile (ormai la sentenza è definitiva) dell’incidente: il 65enne W. M., operaio. Appena visto l’ordine di arresto internazionale all’operaio è caduto il mondo addosso. Il mondo gli è caduto addosso, lui che mai aveva avuto guai con la giustizia in Italia, definito una persona irreprensibile dai conoscenti. Non gli è rimasto che mettersi immediatamente in contatto con il proprio avvocato. Poi ha dovuto, seppure a malincuore, prendere la strada del carcere di Santa Bona. Della condanna a un anno di carcere non si sa molto. Si fa riferimento a un incidente stradale, con lesioni, e poco altro nella fredda e asciutta nota che è arrivata prima al procuratore generale della Corte d’appello di Venezia e poi ai carabinieri di Conegliano. Intanto il legale del 65enne si è messo in moto, con l’obiettivo di far uscire subito l’operaio dal carcere.
Imminente, da quanto filtra, l’udienza in Corte d’appello per decidere della richiesta di estradizione, presentata dalla magistratura croata. La certezza è che il 65enne potrà in ogni caso optare, in quanto cittadino italiano, per scontare la pena nel nostro Stato. Nel corso dell’udienza in Corte d’appello, visto che il 65enne non ha alcuna pendenza con la giustizia italiana e a quanto sembra da nessuna altra parte, dovrebbe poter ottenere l’immediata liberazione, ma anche la sospensione condizionale della pena. In ogni caso sarà segnato da questa dolorosa vicenda e per aver probabilmente sottovalutato le conseguenze di quell’incidente in Croazia nel 2013. Intanto l’obiettivo immediato è quello di uscire dal carcere e tornare a casa al più presto. Un risultato al quale sta puntando il legale dell’uomo che ormai da 48 ore è impegnato in un’attività frenetica per risolvere il ginepraio giuridico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino