PADOVA - Una testimonianza drammatica dell'incidente di ieri alle Acciaierie Venete, dove quattro operai sono rimasti gravemente ustionati, due di loro con ferite sul 100% del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Il giallo del perno. Stabili i tre operai «Papà, è un miracolo, sono vivo»
Gianni Gallo è fra quelli che si sono salvati, i miracolati, ma non ri4esce a togliersi dalla testa le immagini dei colleghi: «Non dimenticherò mai come li ho visti: sembravano "fusi" - aggiunge - il calore tremendo gli aveva lasciato addosso solo le scarpe e brandelli dei pantaloni».
IL BOLLETTINO MEDICO - COME STANNO GLI OPERAI FERITI
Serviranno almeno altre 24-48 ore per valutare le speranze di sopravvivenza dei due operai, il romeno Marian Bratu, 43 anni, e il moldavo Sergiu Todita, 39 anni, rimasti ustionati più gravemente nell'incidente alle Acciaierie Venete di Padova. C'è realismo, più che ottimismo, nelle poche informazioni che filtrano dagli ospedali di Padova e Cesena, dove i due, rispettivamente, sono ricoverati. Per Todita si parla di condizioni gravi, ma stabili. Per Bratu, che ha ustioni profonde al 90% del corpo, il quadro è analogo. Per entrambi, spiegano i medici, una qualche forma di risposta alle terapie c'è, ma la prognosi è assolutamente riservata. «Il paziente è in fase di compenso rianimatorio - spiega il dott. Bruno Azzena, primario del Centro grandi ustionati di Padova - e prima di 24-48 ore non si potrà dire nulla. L'obiettivo è di consentire il prima possibile l'inizio delle attività chirurgiche. La risposta evidentemente c'è, ma la prognosi è riservata, in considerazione anche delle complicanze che ci saranno». «Casi come questi, con ustioni così profonde ed estese - aggiunge Azzena - sono considerati estremi, e le percentuali di sopravvivenza sono quindi basse». È meno drammatica invece la situazione del terzo operaio (un quarto ero stato dimesso ieri sera), David Frederic Di Natale, un italo-francese di 39 anni, dipendente di una ditta d'appalto, ricoverato nella rianimazione dell'ospedale Borgo Trento a Verona, con ustioni al 16% del corpo, ma non è in pericolo di vita.
I SINDACATI A ZAIA: POTENZIARE LO SPISAL
I segretari generali regionali di Cgil, Cisl e Uil del Veneto, incontrando oggi il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a San Vendemiano, hanno chiesto al governatore di «potenziare le strutture degli Spisal (il Servizio per la Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) e di farsi promotore di un tavolo che coinvolga tutti i soggetti, a partire dalle associazioni datoriali, per affrontare in maniera compiuta e con una strategia condivisa e complessiva il tema della salute sui posti di lavoro».
Il Gazzettino