Il pressing di Giordani per i lavori allo stadio Euganeo: «Sbrigati o finirai male»

Il sequestro del cantiere edile allo stadio e l’assessore allo Sport Diego Bonavina
PADOVA - «Fai una brutta fine te, eh. Fisicamente...». Per l'accusa è la prova che Sergio Giordani faceva pressioni illecite nei confronti del dirigente...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - «Fai una brutta fine te, eh. Fisicamente...». Per l'accusa è la prova che Sergio Giordani faceva pressioni illecite nei confronti del dirigente comunale per finire i lavori allo stadio in vista delle elezioni. Per chi lo difende e per chi lo conosce bene non è altro che il tono colloquiale e confidenziale con cui il sindaco di Padova si rivolge a chiunque: assessori e collaboratori, amici e familiari. La frase è riportata nelle 43 pagine di ordinanza firmate dal gip Elena Lazzarin sull'inchiesta legata alla nuova curva sud. Il sindaco e l'assessore allo Sport Diego Bonavina, indagati entrambi per concussione, compaiono più volte visto che i loro telefoni erano intercettati da marzo.


L'inchiesta era emersa a giugno quando sono stati indagati per subappalto illecito i due funzionari comunali Stefano Benvegnù e Giacomo Peruzzi, l'ingegnere Elio Scirocchi (legale rappresentante dell'impresa Esteel di Viterbo che ha vinto l'appalto) e Giovanni Vattiato (titolare della Tecnoedil di Brescia che ha ottenuto il subappalto). Negli ultimi giorni i nuovi sviluppi.


LE FRASI
Siamo a marzo 2022, tre mesi prima delle elezioni comunali poi stravinte dal centrosinistra guidato da Giordani. Il sindaco pressa l'architetto Stefano Benvegnù, responsabile del procedimento, affinché la curva sia pronta per la finale play-off del campionato di serie C tra Padova e Palermo del 5 giugno. «Arrangiatevi, fate in maniera tale che io veda gente là».
In un altro stralcio di intercettazione l'assessore Bonavina riferisce che il sindaco è stato molto categorico e chiede al dirigente di fare «l'inverosimile per essere a posto». E aggiunge: «Anche con dei cosi di polistirolo».
I dialoghi sullo stadio erano quotidiani. In un'altra intercettazione Bonavina parla ancora con Benvegnù e gli sottolinea la rabbia di Giordani per i ritardi nei lavori: «Il sindaco è andato via di testa».
Nello stesso mese di marzo Bonavina parla con il geometra Giacomo Peruzzi, direttore dei lavori, e intima: «Siamo con il fiato sul collo». Poi aggiunge: «Rischiamo che arrivi un'altra amministrazione per sta roba qua, è un argomento per cui ci massacrano». Nell'ordinanza è citato anche un passaggio in cui Bonavina ricorda allo stesso geometra comunale che il candidato sindaco del centrodestra Peghin in una trasmissione televisiva ha evidenziato i problemi relativi ai ritardi nel cantiere. Insomma, la priorità era chiara: fare veloce e finire i lavori. La finale del Padova sarebbe stata il 5 giugno, le elezioni una settimana dopo. Tutto in sette giorni. Difficile scindere l'appuntamento sportivo da quello elettorale.


L'INTERROGATORIO
C'è un altro passaggio importante nell'ordinanza, però. È quello sull'interrogatorio preventivo di Benvegnù in cui il dirigente comunale nega di aver ricevuto pressioni dal sindaco per aver terminato in fretta i lavori.
Secondo gli inquirenti, invece, le sollecitazioni ci sono state e «se sono comprensibili a fronte del perdurante stato del ritardi dei lavori (...) hanno però ecceduto nella competenza di chi le ha effettuate perché dettate puramente da un motivo di ritorno politico. Hanno per questa ragione indotto a concentrare gli sforzi sulla parte del progetto di interesse elettorale e non hanno d'altro canto portato a fare emergere quelle che erano le inadempienze e la violazione in atto, perché ciò avrebbe potuto comportare una sospensione dei lavori». Il cuore dell'inchiesta sta tutto qui.


LE REAZIONI


Il sindaco Giordani ha subito chiesto di poter intervenire nel prossimo Consiglio comunale del 21 novembre per spiegare tutto. Intanto gli è arrivata la solidarietà dell'ex sindaco veronese Flavio Tosi, ex leghista oggi in Forza Italia: «Ci ritroviamo un sindaco e un assessore indagati solo per aver semplicemente chiesto l'accelerazione del cantiere, che è il minimo per chiunque amministri e abbia a cuore una città. Scopriamo oggi che chiunque voglia fare le cose per fare contenti i propri cittadini eccede. Tutto questo è incredibile. Sembra di stare su Marte».


 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino