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PORDENONE - Complessa operazione delle fiamme gialle in Friuli: violazione della legge sulla movimentazione di materiali di armamento e possibili violazioni della normativa cosiddetta «golden power» che tutela le aziende italiane strategiche. Sono i reati contestati dalla Guardia di finanza di Pordenone a una azienda italiana che produce droni militari, aeromobili e veicoli spaziali la cui maggioranza - hanno accertato le indagini - è stata rilevata, attraverso una società offshore, da due importanti società cinesi di proprietà statale.
L'azienda fornisce tra l'altro le forze armate italiane, è dunque soggetta a specifici controlli e vigilanza. La Gdf ha denunciato 6 manager (3 italiani e 3 cinesi). Gli investigatori friulani hanno appurato che l'interesse degli imprenditori cinesi che fanno capo alla Repubblica Popolare e che hanno rilevato l'azienda italiana produttrice di droni militari si è manifestata anche in altri settori ritenuti strategici e che ricadono nella disciplina del Golden power. Si tratterebbe, secondo quanto si è appreso, di aziende anche piuttosto note: la prima, con sede a Segrate (Milano) operante nel settore del trattamento di rifiuti e generazione di energia dagli stessi; la secondo, con sede a Roma, che si occupa di attività di servizi connessi a tecnologie informatiche.
Accertato il coinvolgimento dei componenti di un 'team cinese' e di un 'team italiano', operante sia nel territorio nazionale che estero.
LA REPLICA DEI LEGALI
«La società che rappresentiamo nega con fermezza che nella sua condotta si debbano ravvisare violazioni delle norme a tutela del 'Golden Power' e alla legislazione che regolamenta il trasferimento di informazioni strategiche o di tecnologia al di fuori del territorio nazionale» e «si riserva ogni azione a tutela della propria immagine. Per quanto attiene alla cessione delle quote della società, la stessa è avvenuta in modo trasparente, con riferimento al reale valore dell'azienda e nel rispetto della normativa fiscale» scrivono in una nota gli avvocati Antonio e Bruno Malattia, che assistono l'azienda coinvolta nell'ìnchiesta delle Fiamme Gialle. Nello stesso comunicato i legali esprimono «sconcerto» per la diffusione di notizie da parte della Guardia di Finanza, che anticipano «in maniera impropria valutazioni e conclusioni in merito a un procedimento penale ancora in fase di approfondimento istruttorio». Una fase nella quale «un contraddittorio con la difesa non è ancora iniziato e comunque avrebbe spazi limitatissimi».
Il Gazzettino