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SPILIMBERGO - «Siamo nella fase di verifica della completezza documentale, ma non c'erano motivi per dichiarare improcedibile la richiesta, in quanto il soggetto proponente è in possesso dei requisiti per l'attività di gestione rifiuti». È quanto ha dichiarato l'assessore regionale all'ambiente, Fabio Scoccimarro, ieri in Aula, rispetto alle richieste di chiarimenti di Rosaria Capozzi (M5S) sulla triplicazione dell'inceneritore di Spilimbergo. Quanto all'impatto sanitario sulla popolazione, l'assessore ha spiegato che «è previsto lo svolgimento della specifica Valutazione, mentre è stato concordato con l'assessore Riccardo Riccardi l'avvio dello studio epidemiologico (sul quale aveva chiesto lumi Nicola Conficoni, del Pd, ndr), che sarà realizzato in collaborazione con Arpa. Intanto Asfo sta valutando la documentazione presentata dalla Ecomistral, comprensiva delle indicazioni predisposte dall'istituto Mario Negri di Milano. I passi successivi saranno rappresentati da una elaborazione dei dati sanitari di mortalità e morbosità presenti nei Comuni interessati dal termovalorizzatore: Arba, Pinzano al Tagliamento, San Giorgio della Richinvelda, Sequals, Spilimbergo, Vivaro». «Convidivo - ha aggiunto l'assessore - le perplessità della popolazione e dei sindaci, e prometto massimo rigore e attenzione nel valutare un impianto che potrebbe risultare impattante per il territorio».
I timori del Pd
Considerazioni che non hanno convinto Conficoni e Capozzi. «Sono deluso - ha replicato il consigliere dem - perché già 4 anni fa Scoccimarro assunse l'impegno di elaborare lo studio epidemiologico, mentre oggi ci ha detto in sostanza che non è stato fatto nessun passo avanti.
Le accuse del M5S
«Se si farà l'inceneritore a Spilimbergo, la responsabilità sarà tutta della giunta Fedriga - gli ha fatto eco la pentastellata Capozzi -. Ci auguriamo che le numerose e precise osservazioni che perverranno alla Direzione centrale Ambiente, saranno sufficienti per impedire l'ennesimo impianto di smaltimento rifiuti nella nostra regione. Rimaniamo, però, convinti che non debbano essere sempre e solo i cittadini a difendere la propria salute, in quanto è responsabilità dell'ente mettere in atto tutte le azioni possibili per evitare che il Friuli Venezia Giulia diventi l'approdo dei rifiuti di mezza Italia. L'assessore Scoccimarro non solo ha dimostrato di non conoscere il principio di prossimità, ma ha confermato che passati 5 anni da quando abbiamo informato l'Aula del possibile insediamento del nuovo inceneritore, nulla è stato fatto per modificare la nostra legislazione. Solo così il Consiglio regionale avrebbe fornito alla Direzione gli strumenti per dichiarare l'improcedibilità, così come avviene in altre zone d'Italia».
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