OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
MESTRE - Nei fanghi urbani del Veneto non ci sono composti Pfas, le sostanze perfluoroacriliche utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all'acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa che hanno inquinato mezzo Veneto e che, invece, il "Coordinamento No Inceneritore Fusina" sostiene finiranno nel nuovo impianto che Eni vuole costruire a Porto Marghera su un'area bonificata del petrolchimico affacciata sul canale industriale Sud. La multinazionale italiana non ne ha trovati, di Pfas, nelle analisi e negli studi che ha condotto assieme al Cnr. Lo rivela Paolo Grossi, amministratore delegato di Eni Rewind, la società che, con oltre vent'anni di esperienza nella gestione dei rifiuti da bonifica e industriali, ha sviluppato un progetto per l'essiccamento e la successiva valorizzazione energetica dei fanghi urbani, ossia sostanzialmente delle feci umane.
IL NOME
«Non chiamatelo inceneritore perché, se verrà approvato e lo costruiremo nel giro di tre anni, non produrrà ceneri, sarà piuttosto un termovalorizzatore anche se in realtà non tratterà vari tipi di sostanze ma sarà una monocombustione. Avrà una capacità di 190 mila tonnellate annue, divise in due linee da 95 mila l'una».
LA SOLUZIONE
«In tutta Europa la soluzione prevalente adottata è quella dell'essiccazione con un vantaggio ambientale e uno economico perché riduce i costi del trattamento - spiega l'ad di Eni Rewind - Per questo abbiamo proposto di realizzare un impianto a Porto Marghera, simile agli altri 27 attivi in altri Stati». Nel novembre 2022 la Società ha depositato l'istanza di Paur (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), e lo scorso 28 febbraio ha presentato una manifestazione di interesse al bando emesso da Viveracqua (il consorzio dei 12 gestori del servizio idrico integrato del Veneto) per il trattamento dei fanghi urbani; il prossimo passo è previsto lunedì 3 aprile quando il progetto verrà presentato in un'assemblea pubblica, alle 16 a Malcontenta, nel centro civico "Canevon" in via Jacopo del Cassero 4.
All'incontro sarà possibile partecipare anche in modalità videoconferenza con collegamento al link: https://eni3000.webex.com/eni3000-it/j.php?MTID=mb0a88e8b47996c092da16f7580f17f73. (e.t.)
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino