Vivaio e agribirrificio in fiamme: dalle indagini emerge l'ombra del dolo

L'incendio alla floricoltura Tonon
PAESE - Tavolini, sedie, la copertura della tettoia, le vetrate della serra. Sono bastati pochi minuti al fuoco per distruggere parte del plateatico dell'agribirrificio...

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PAESE - Tavolini, sedie, la copertura della tettoia, le vetrate della serra. Sono bastati pochi minuti al fuoco per distruggere parte del plateatico dell'agribirrificio Birr'è e della confinante floricoltura Tonon in quello che ha tutta l'aria di essere un rogo doloso. L'allarme è scattato ieri alle 13, durante la pausa pranzo, mentre sia il vivaio che la birreria di via Trieste erano momentaneamente chiusi. Appartengono entrambi alla famiglia Tonon, con Ermanna e Agostino che da anni con Valentina portano aventi la nota floricoltura e Marco che da qualche tempo ha dato vita al nuovo progetto Birr'è. Imponenti i danni, che i proprietari delle due attività stanno ancora quantificando, mentre i carabinieri e i tecnici dei vigili del fuoco stanno procedendo con le indagini per fare completa chiarezza sull'accaduto.

I TIMORI
«Purtroppo stiamo ancora aspettando di avere delle risposte definitive per capire cosa sia successo - ha spiegato Ermanna Tonon - poche ore dopo l'incendio. Certo che quello del dolo è un sospetto che ci attanaglia. Non capiamo come altrimenti si sarebbe potuto sviluppare il fuoco, proprio pochi minuti dopo che ce ne eravamo andati tutti per la pausa pranzo». Le tempistiche in effetti sono curiose: «Eravamo arrivati a casa per pranzo da nemmeno un quarto d'ora. Poi abbiamo ricevuto una telefonata: un ragazzo, passando lungo la strada principale, aveva visto le fiamme e avvertito i soccorsi. Siamo corsi lì, ma ormai il danno era fatto. Del motivo invece non abbiamo alcuna idea, è troppo presto. Certo è che oggi (ieri, ndr) abbiamo dovuto tenere chiuso il vivaio prosegue la donna. Il calore ha fatto rompere le vetrine e il fumo ha invaso buona parte della serra».

GLI ACCERTAMENTI


In via Trieste, laterale di via Sovernigo nelle campagne al confine con Porcellengo, sono intervenute tre squadre dei vigili del fuoco e le pattuglie dei carabinieri. I pompieri hanno domato le fiamme, che hanno interessato la tettoia davanti all'agribirreria, confinante con l'ingresso del vivaio. Da buttare i tavolini, le panche e le sedie di legno e metallo che formavano il plateatico, ma anche la tettoia stessa è rimasta danneggiata come pure le vetrine della serra. Non si sono invece registrati feriti, perché in quel momento proprietari e dipendenti erano rincasati. Spento il rogo, le operazioni di bonifica e messa in sicurezza sono andate avanti fino a pomeriggio inoltrato. Il personale di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco ha analizzato la scena alla ricerca di eventuali tracce o materiali riconducibili a un innesco, che dunque proverebbero la volontarietà del gesto. I carabinieri di Paese hanno invece ascoltato sia il testimone oculare che ha dato l'allarme, sia i proprietari delle due attività per cercare di far luce su eventuali dettagli utili. Il punto in cui è partito il rogo farebbe pensare che l'obiettivo era la birreria, ma per il momento tutte le piste investigative restano aperte in attesa di completare la conta dei danni, che ammontano a diverse migliaia di euro.
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Il Gazzettino