Incendio in ditta, incubo aziende chimiche: si discute del progetto per il recupero dell'ex Alchemia a Cavanella Po

Incendio a San Giuliano Milanese, nel sito di Nitrolchimica
ADRIA - L'incendio che si è sviluppato nei giorni scorsi a San Giuliano Milanese, nel sito di Nitrolchimica, forse provocato da un errore umano, ha fatto rizzare le...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ADRIA - L'incendio che si è sviluppato nei giorni scorsi a San Giuliano Milanese, nel sito di Nitrolchimica, forse provocato da un errore umano, ha fatto rizzare le antenne alla politica adriese. L'esplosione che si è verificata nella mattina di mercoledì nell'area industriale compresa tra San Giuliano e San Donato Milanese, con fiamme alte oltre 15 metri, diversi i feriti, alcuni anche gravi, e attività rasa al suolo, riporta alla luce quel progetto che Nitrolchimica, realtà milanese che si occupa di recupero di solventi e reflui industriali, e Chimica Cbr di Verona, società che lavora nel campo della formulazione e redistribuzione di solventi nel mercato nazionale, hanno proposto, nel dicembre del 2021, alla comunità del Groto sotto la sigla Alchemia.


IL PROGETTO
L'investimento da dieci milioni di euro, secondo i promotori, avrebbe dovuto occupare, a regime, un centinaio di lavoratori, senza considerare l'indotto. Da allora la pratica sembra essersi arenata. L'operazione che riguardava l'ex sito di Alchemia Italia, in via Maestri del Lavoro a Cavanella Po, di proprietà Alchemia dal 2018, prevedeva la riconversione degli impianti esistenti e la creazione di un'area di trattamento per effettuare le operazioni di rigenerazione e di recupero dei solventi. «Ci auguriamo - ha aveva sottolineato allora il presidente Alchemia e di Nitrolchimica Riccardo Bellato - di concludere prima possibile l'iter per avviare l'attività entro otto - dieci mesi. Il valore dell'investimento è di oltre 10 milioni di euro. Pensavamo di partire già lo scorso anno. Questo ritardo ha già portato ad un extra costo di oltre 3 milioni di euro sul preventivato per quando riguarda l'adeguamento della parte elettrica. Dobbiamo anche rivedere al rialzo le stime degli altri componenti, alla luce dell'aumento delle materie prime, del gas e dell'energia. L'investimento sarà effettuato con le nostre forze, con una parte di partecipazione degli istituti di credito. Stiamo già effettuando selezioni del personale. Abbiamo già assunto un ex lavoratore Nouryon Chemicals di Cavanella Po». In Alchemia era previsto il recupero di solventi usando processi ad alta efficienza al fine di ottenere prodotti con una minore impronta di carbonio, consentendo un risparmio di fonti fossili. «La Provincia - commentò il sindaco Omar Barbierato, chiedendo un confronto tra azienda con i comitati ed i portatori di interesse - è l'ente deputato per le autorizzazioni ambientali. Io comunque ho già fatto delle raccomandazioni ai vertici Alchemia ed ho cercato di trasmettere la storia del nostro territorio che è rimasto gravemente ferito da tutto una serie di incidenti».


I TIMORI


«Certe perplessità è meglio viverle prima, attraverso un confronto ruvido che poi, con la logica del giorno dopo - aveva sottolineato successivamente, in sede di consiglio comunale, il capogruppo Pd Sandro Gino Spinello - dal momento che solo casualmente siamo venuti a conoscenza del progetto da una testata locale (Il Gazzettino) Non dobbiamo prenderci in giro. Uno dei problemi è quello delle immissioni in un territorio prettamente agricolo. Fondamentale sarà la questione dei controlli. Tutti i grandi insediamenti nel nostro territorio hanno lasciato delle porcherie nei siti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino