ADRIA - L'incendio che si è sviluppato nei giorni scorsi a San Giuliano Milanese, nel sito di Nitrolchimica, forse provocato da un errore umano, ha fatto rizzare le antenne alla politica adriese. L'esplosione che si è verificata nella mattina di mercoledì nell'area industriale compresa tra San Giuliano e San Donato Milanese, con fiamme alte oltre 15 metri, diversi i feriti, alcuni anche gravi, e attività rasa al suolo, riporta alla luce quel progetto che Nitrolchimica, realtà milanese che si occupa di recupero di solventi e reflui industriali, e Chimica Cbr di Verona, società che lavora nel campo della formulazione e redistribuzione di solventi nel mercato nazionale, hanno proposto, nel dicembre del 2021, alla comunità del Groto sotto la sigla Alchemia.
IL PROGETTO
L'investimento da dieci milioni di euro, secondo i promotori, avrebbe dovuto occupare, a regime, un centinaio di lavoratori, senza considerare l'indotto. Da allora la pratica sembra essersi arenata. L'operazione che riguardava l'ex sito di Alchemia Italia, in via Maestri del Lavoro a Cavanella Po, di proprietà Alchemia dal 2018, prevedeva la riconversione degli impianti esistenti e la creazione di un'area di trattamento per effettuare le operazioni di rigenerazione e di recupero dei solventi. «Ci auguriamo - ha aveva sottolineato allora il presidente Alchemia e di Nitrolchimica Riccardo Bellato - di concludere prima possibile l'iter per avviare l'attività entro otto - dieci mesi.
I TIMORI
«Certe perplessità è meglio viverle prima, attraverso un confronto ruvido che poi, con la logica del giorno dopo - aveva sottolineato successivamente, in sede di consiglio comunale, il capogruppo Pd Sandro Gino Spinello - dal momento che solo casualmente siamo venuti a conoscenza del progetto da una testata locale (Il Gazzettino) Non dobbiamo prenderci in giro. Uno dei problemi è quello delle immissioni in un territorio prettamente agricolo. Fondamentale sarà la questione dei controlli. Tutti i grandi insediamenti nel nostro territorio hanno lasciato delle porcherie nei siti».