COLLOREDO DI MONTE ALBANO e BUJA (Udine) - Credeva che quel forte botto udito nella notte, che l’ha svegliato di soprassalto, fosse legato allo scatenarsi di un...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'uomo pensa a un corto circuito, chiama i pompieri e afferra un estintore per spegnere le fiamme. Sono le 3 di notte e sul posto, dopo poco, arrivano i vigili del fuoco del Distaccamento di Gemona del Friuli, il cui tempestivo intervento limita i danni e, soprattutto, evita che il rogo si estenda alla casa. Quando l'incendio è del tutto domato, accanto alla vettura (nelle foto) vengono rinvenute delle taniche di benzina e una sorta di fiaccola. Non è stato un corto circuito, quindi, a originare il rogo cha ha bruciato la vettura: si è trattato di un incendio doloso per cui la Trajet è posta sotto sequestro. Sconvolto il proprietario della macchina che in quel momento era in casa con sua moglie e che ha temuto per la sua vita e per quella dei suoi cari.
Non è finita. La figlia di Daniele Menis, 20 anni, che vive a Buja, sempre questa notte di mercoledì 14 giugno, trova sua la macchina, una Renault Clio, con gli pneumatici tagliati, la targa anteriore staccata, i cavi del sistema dei freni tranciati e il cristallo anteriore danneggiato. Tanta paura, quindi, per questa famiglia che chiama subito i carabinieri. Sul posto intervengono i militari dell'Arma della stazione di Feletto Umberto che stanno eseguendo adesso tutti gli accertamenti sulla vicenda insieme ai colleghi della Compagnia di Udine.
Il sindaco di Colloredo di Monte Albano, Luca Ovan, è vicino alla famiglia del concittadino: «Un atto deprecabile è dire poco, è vergognoso; il nostro è un paese tranquillo e sicuro. Daniele e la sua famiglia sono persone amate e molto stimate, che hanno tutta la nostra solidarietà. Siamo certi che sarà fatta subito chiarezza e che il colpevole sarà assicurato alla giustizia». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino