Danno fuoco all'auto del padre e tagliano gomme alla figlia 20enne

Mercoledì 14 Giugno 2017 di Paola Treppo
La Hyundai Trajet bruciata

COLLOREDO DI MONTE ALBANO e BUJA (Udine) - Credeva che quel forte botto udito nella notte, che l’ha svegliato di soprassalto, fosse legato allo scatenarsi di un temporale. Così Daniele Menis, 52 anni, un cittadino di Mels di Colloredo di Monte Albano, esce di corsa da casa, per mettere a riparo gli attrezzi che ha in giardino. Arriva nel cortile: vede che non piove e che la sua auto, una Hyundai Trajet, è avvolta dalle fiamme.

L'uomo pensa a un corto circuito, chiama i pompieri e afferra un estintore per spegnere le fiamme. Sono le 3 di notte e sul posto, dopo poco, arrivano i vigili del fuoco del Distaccamento di Gemona del Friuli, il cui tempestivo intervento limita i danni e, soprattutto, evita che il rogo si estenda alla casa. Quando l'incendio è del tutto domato, accanto alla vettura (nelle foto) vengono rinvenute delle taniche di benzina e una sorta di fiaccola. Non è stato un corto circuito, quindi, a originare il rogo cha ha bruciato la vettura: si è trattato di un incendio doloso per cui la Trajet è posta sotto sequestro. Sconvolto il proprietario della macchina che in quel momento era in casa con sua moglie e che ha temuto per la sua vita e per quella dei suoi cari. 

Non è finita. La figlia di Daniele Menis, 20 anni, che vive a Buja, sempre questa notte di mercoledì 14 giugno, trova sua la macchina, una Renault Clio, con gli pneumatici tagliati, la targa anteriore staccata, i cavi del sistema dei freni tranciati e il cristallo anteriore danneggiato. Tanta paura, quindi, per questa famiglia che chiama subito i carabinieri. Sul posto intervengono i militari dell'Arma della stazione di Feletto Umberto che stanno eseguendo adesso tutti gli accertamenti sulla vicenda insieme ai colleghi della Compagnia di Udine.

Il sindaco di Colloredo di Monte Albano, Luca Ovan, è vicino alla famiglia del concittadino: «Un atto deprecabile è dire poco, è vergognoso; il nostro è un paese tranquillo e sicuro.

Daniele e la sua famiglia sono persone amate e molto stimate, che hanno tutta la nostra solidarietà. Siamo certi che sarà fatta subito chiarezza e che il colpevole sarà assicurato alla giustizia». 

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