OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
FELTRE - Solo per miracolo l'incendio che si è sviluppato ieri notte nel sottotetto dell'abitazione di via Nassa, al civico 16, a Feltre, non ha avuto conseguenze drammatiche. Il fumo si è sprigionato intorno alle ore 1.20 e il provvidenziale risveglio del proprietario, grazie al cane Daisy e il campanello suonato da una vicina, ha evitato quella che poteva essere una tragedia. Tutti salvi gli occupanti, che non hanno avuto bisogno nemmeno di cure al pronto soccorso: il proprietario, l'insegnante di liceo e musicista Gianvittore De Boni, il figlio Lorenzo con i suoi due bimbi di 6 e 8 anni e la compagna Elisabetta. Ma i danni sono ingenti e la casa, disposta su tre piani, è inagibile. La famiglia ha passato la notte in hotel. Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza effettuate dai vigili del fuoco del distaccamento di Feltre, arrivati con autogru e altri 3 mezzi, sono durate fino alle 5 di ieri. Un rebus le cause, che comunque sono di natura accidentale.
LA TESTIMONIANZA
«Era circa l'una e 20 di notte - racconta Lorenzo De Boni - i miei bimbi dormivano nel lettone con Elisabetta e me e il papà dormiva nell'altra stanza col nostro cane Daisy.
I SOCCORSI
Sono seguiti gli attimi concitati dei soccorsi con un vero esercito di pompieri al lavoro in una situazione difficilissima. «Intorno alle 3 - prosegue Lorenzo De Boni - quando ormai la situazione stava rientrando, è arrivato l'assessore Adis Zatta per darci conforto e spiegarci cosa sarebbe successo. Nel frattempo i pompieri ci spiegavano che la casa sarebbe stata inagibile».
I DANNI
L'abitazione di via Nassa appartiene alla famiglia De Boni da quasi 50 anni: i danni del fuoco sono ingenti. Sono andati persi 5-6 metri di tetto e l'acqua ha danneggiato gli impianti dei tre piani. «Era stata comprata da mio nonno da un falegname - spiega Lorenzo - ora è uno choc per tutti. Abbiamo alloggiato in hotel (al Casagrande ndr) e ci resteremo per un'altra notte. Poi questa mattina (oggi ndr) arriverà l'assistente sociale che ci assegnerà un alloggio temporaneo. La cosa più difficile in questi momenti è realizzare che tu non dormirai più nella tua abitazione, la ma che la tua vita continua: devi andare a lavorare e la routine continua». Nemmeno i De Boni riescono a spigarsi cosa possa essere accaduto. «Il camino è stato fatto a regola d'arte, trent'anni fa abbiamo fatto dei lavori ordinaria manutenzione - sottolinea il professor Gianvittore -. Si tratta di un palazzo del 1500, ma non di particolare valore artistico. L'unica ipotesi che resta è quella di un cortocircuito».
Il Gazzettino