Sottotetto della casa in fiamme, il professor De Boni salvato dal suo cane Daisy

Lunedì 25 Ottobre 2021 di Olivia Bonetti
Il cagnolino Daisy

FELTRE - Solo per miracolo l'incendio che si è sviluppato ieri notte nel sottotetto dell'abitazione di via Nassa, al civico 16, a Feltre, non ha avuto conseguenze drammatiche. Il fumo si è sprigionato intorno alle ore 1.20 e il provvidenziale risveglio del proprietario, grazie al cane Daisy e il campanello suonato da una vicina, ha evitato quella che poteva essere una tragedia. Tutti salvi gli occupanti, che non hanno avuto bisogno nemmeno di cure al pronto soccorso: il proprietario, l'insegnante di liceo e musicista Gianvittore De Boni, il figlio Lorenzo con i suoi due bimbi di 6 e 8 anni e la compagna Elisabetta.

Ma i danni sono ingenti e la casa, disposta su tre piani, è inagibile. La famiglia ha passato la notte in hotel. Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza effettuate dai vigili del fuoco del distaccamento di Feltre, arrivati con autogru e altri 3 mezzi, sono durate fino alle 5 di ieri. Un rebus le cause, che comunque sono di natura accidentale. 

LA TESTIMONIANZA

«Era circa l'una e 20 di notte - racconta Lorenzo De Boni - i miei bimbi dormivano nel lettone con Elisabetta e me e il papà dormiva nell'altra stanza col nostro cane Daisy. Sono stato richiamato dal cane che si era svegliato: non capivo cosa volesse. Son tornato in camera mi son messo giù ed è allora che ho sentito un gran rumore: era scoppiata la finestra della soffitta. Noi dormiamo al piano appena sotto: era pericolosissimo se si pensa che c'è tutta travatura in legno». Nel frattempo la vicina Sharon suona il campanello e li mette in allerta, spiegando quello che sta accadendo e chiama lei stessa i vigili del fuoco. Lorenzo sale al sottotetto per vedere se può intervenire in qualche modo. «Ho visto un gran fumo - racconta-: era impraticabile, volevo avvicinarmi, andare a vedere meglio, ma mi sono reso conto che era situazione richiedeva dei professionisti e ho chiamato il 115». «Ho svegliato mio padre - prosegue il racconto di Lorenzo - e gli ho detto di vestirsi al più presto. La mia compagna Elisabetta ha preparato i bimbi, mantenendo calma e lucidità gli ha messo le scarpe e siamo tutti scesi in strada». 

I SOCCORSI

Sono seguiti gli attimi concitati dei soccorsi con un vero esercito di pompieri al lavoro in una situazione difficilissima. «Intorno alle 3 - prosegue Lorenzo De Boni - quando ormai la situazione stava rientrando, è arrivato l'assessore Adis Zatta per darci conforto e spiegarci cosa sarebbe successo. Nel frattempo i pompieri ci spiegavano che la casa sarebbe stata inagibile».

I DANNI

L'abitazione di via Nassa appartiene alla famiglia De Boni da quasi 50 anni: i danni del fuoco sono ingenti. Sono andati persi 5-6 metri di tetto e l'acqua ha danneggiato gli impianti dei tre piani. «Era stata comprata da mio nonno da un falegname - spiega Lorenzo - ora è uno choc per tutti. Abbiamo alloggiato in hotel (al Casagrande ndr) e ci resteremo per un'altra notte. Poi questa mattina (oggi ndr) arriverà l'assistente sociale che ci assegnerà un alloggio temporaneo. La cosa più difficile in questi momenti è realizzare che tu non dormirai più nella tua abitazione, la ma che la tua vita continua: devi andare a lavorare e la routine continua». Nemmeno i De Boni riescono a spigarsi cosa possa essere accaduto. «Il camino è stato fatto a regola d'arte, trent'anni fa abbiamo fatto dei lavori ordinaria manutenzione - sottolinea il professor Gianvittore -. Si tratta di un palazzo del 1500, ma non di particolare valore artistico. L'unica ipotesi che resta è quella di un cortocircuito».
 

Ultimo aggiornamento: 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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