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BOLZANO BELLUNESE - “L'incendio non ha lasciato nulla. E noi non possiamo restituire alla famiglia Da Rold le cose perse, ma tutti assieme possiamo aiutarli a ricominciare.” Dicono già molto le parole con cui la comunità di Bolzano Bellunese si strige attorno a Jmmy (si scrive senza la i) la cui casa è andata a fuoco nella notte tra giovedì e venerdì. Tant' è che ora una raccolta fondi è aperta al seguente IBAN: IT17I0890411900011000005446, intestato ad Ana Gruppo S'ciara aiuto alla famiglia Jmmy Da Rold. Un andare incontro, dunque, che è stato corale, come avvenuto nella notte del fuoco, e che vuole continuare ad esserlo. Sono quattro le associazioni della frazione a nord della città a fare da capofila in questa richiesta ad aprire il portafoglio: “La Ricreativa”, di cui Jmmy e presidente, il Gruppo Alpini “S'Sciara” di cui Jmmy è consigliere, gli amici della “Velenosa”, gara di cui Jmmy è organizzatore, e i Donatori del sangue. Ma a garantire collaborazione sono anche altre realtà, dal coro “Voci dai Cortivi” al Comitato degli Usi civici di Bolzano e Vezzano. Ed anche due impresari si dicono pronti a dare una mano nell'ottica della ricostruzione. Certo i tempi non saranno brevi, visti i danni, per un totale ripristino dell'edificio a tre piani: quello superiore – dove abitavano i Da Rold al civico 201 di via Bolzano - è andato totalmente distrutto, con 15 sfollati.
LO STATO DELL'ARTE
Grande è l'affetto per la famiglia Da Rold: ora, privi di casa, a vivere provvisoriamente in un B&b di Bolzano oltre a Jmmy ci sono la moglie Milena e i tre figli (uno studente universitario a Trieste, uno iscritto alla Scuola del legno di Sedico, e uno alla media Ricci di Belluno). Qualcosa si è già fatto. In tempi brevi – grazie alla fattiva collaborazione di Vigili del fuoco, Carabinieri e Amministrazione comunale - è arrivato il permesso per poter stendere un telone sul tetto a protezione degli interni, Lo scopo è volto almeno alla salvaguardia dei due appartamenti al primo piano, dove abitava Ruggero Da Rold, il papà di Jmmy (ora ospite della figlia Michela a Sedico) e al piano terra, abitato da affittuari.
TUTTI PER UNO
Nella frazione ai piedi della Schiara si cerca, insomma, di fare corona intorno: “Jmmy è un orgoglioso, ma non possiamo stare con le mani in mano, adesso, insomma è il momento della restituzione di ciò che ha dato – a dare voce al sentire comune è Alberto Segato, organizzatore della tradizionale corsa La Velenosa - deve recedere, quindi, dall'orgoglio di fronte alla gravità della situazione. Noi siamo qui, pronti per togliere le macerie, e a portare fuori i mobili che si sono salvati.” Non parole al vento: già le scene degli amici, caschetto in testa, nelle prime ore dopo l'incendio, sono state commoventi a vedersi. Il quarantenne Jmmy, dopo tanti anni da panettiere, lavora in una ditta in Alpago. Il suo tempo libero è dedicato al volontariato: dalla pulizia dei sentieri alla posa, nel periodo natalizio, delle luminarie sul campanile della chiesa di Bolzano bellunese. “Il Comune di Belluno si è attivato subito e lo sta ancora facendo”, precisa il consigliere comunale, Massimo Garzotto, organizzatore, insieme a Jmmy, della “Crono del VII Alpini” che si corre a luglio e della Cronoscalata del monte Terne” che si corre a settembre. E' lui a sottolineare ancora come l'intera comunità sia disponibile: “L'intera frazione si sente coinvolta nella difficile situazione. Ed è normale che ci sia la volontà di essere solidali, perchè Jmmy è una persona bellissima: dove serve Jmmy c'è. Sempre. Ora tocca a noi.”
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