Roghi boschivi: convalidato l'arresto al piromane, ma lui si dichiara estraneo. «Andremo a fondo su ogni episodio»

Roghi boschivi, convalidato l'arresto al piromane, ma lui si dichiara estraneo. «Andremo a fondo su ogni episodio»
CANEVA - Resta in carcere Roberto Poletto, il 50enne di Sarone sospettato di essere il piromane che dalla scorsa estate appicca incendi nei boschi della Pedemontana. Ieri mattina...

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CANEVA - Resta in carcere Roberto Poletto, il 50enne di Sarone sospettato di essere il piromane che dalla scorsa estate appicca incendi nei boschi della Pedemontana. Ieri mattina - difeso dagli avvocati Andrea Cabibbo ed Emanuele Centazzo - ha affrontato l'udienza di convalida dell'arresto per incendi boschivo e resistenza ai carabinieri dell'aliquota operativa del Norm di Sacile. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. I difensori sottolineano che si è dichiarato estraneo alle contestazioni e hanno depositato le relazioni dei medici che lo hanno valutato negli ultimi due anni. «Si tratta di documenti - spiega Cabibbo - che possono aiutare a inquadrare la personalità e il contesto in cui vive il mio assistito. Ci rendiamo conto della gravità dei fatti, cercheremo di approfondire i singoli episodi e di andare a fondo, anche perché lui è affidato ai servizi sociali, ha la possibilità di uscire soltanto in determinati orari ed è costantemente controllato dai carabinieri». Valutazioni che il gip Monica Biasutti non ha condiviso. L'arresto è stato convalidato e al momento Poletto resta in misura cautelare in carcere a Udine, come richiesto dal sostituto procuratore Marco Faion.


GLI INDIZI
A Poletto si contestato una quindicina di roghi tra quelli divampati la scorsa estate (19, 22, 25 e 27 luglio a Caneva; 14, 15, 22 e 26 agosto sempre a Caneva; 4 agosto a Polcenigo e il 15 a Cordignano) e quelli scoppiati nell'ultima settimana tra Caneva e Aviano (10 e 13 febbraio a Caneva; 11, 14 e 15 sulla strada che porta al Piancavallo). Il giorno un cui è stato arrestato è uscito di casa poco prima delle 9.30 a bordo della sua Volkswagen Polo si è diretto verso Aviano. Dietro lui, a debita distanza, c'era un'auto civetta dei carabinieri. Poletto ha imboccato via Monte Cavallo e al Km. 1 si è fermato. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe sceso dall'auto e avrebbe bruciato un mucchietto di foglie secche usando un accendino. Un accendino colorato che ha gettato tra la vegetazione. I carabinieri hanno visto la scena. Poletto è risalito in auto e ha cercato di allontanarsi nonostante un investigatore tentasse di fermarlo. «Non avete prove», ha detto ai carabinieri che lo stavano arrestando. L'accendino, rimasto incastrato in alcuni rami, è stato però recuperato e sequestrato.


DISPIEGAMENTO DI FORZE


Oltre ai militari dell'Arma, gli incendi boschivi hanno impegnato Vigili del fuoco, guardie forestali della stazione di Polcenigo e volontari delle squadre Aib della Protezione civile. Uno sforzo notevole, perché una volta spente le fiamme segue un lungo lavoro di bonifica per individuare piccoli focolai in grado di riattizzare il fuoco. Poletto erano stato individuato già la scorsa estate, ma poi i roghi erano improvvisamente cessati e non era stato possibile ultimare le indagini. Quando il 10 febbraio si è avuta la certezza che l'incendio boschivo divampato a Caneva era doloso, l'uomo è stato monitorato. Mercoledì è stato pedinato e fermato in flagranza di reato.

 

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Il Gazzettino