Ricorso bocciato: l'assassino resta ai domiciliari, dure reazioni

Ricorso bocciato: l'assassino resta ai domiciliari, dure reazioni
DIGNANO e MUZZANA (Udine) - «Come cittadino non sono contento, ma come magistrato non sono stupito». Lo ha dichiarato il Procuratore capo di Udine, Antonio...

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DIGNANO e MUZZANA (Udine) - «Come cittadino non sono contento, ma come magistrato non sono stupito». Lo ha dichiarato il Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, commentando la decisione della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura contro l'ordinanza del Riesame che aveva concesso i domiciliari a Francesco Mazzega, reo confesso dell'omicidio di Nadia Orlando, la giovane fidanzata di Dignano.


«Vista la formula con cui la Corte si è pronunciata - ha proseguito il pm - i giudici della Cassazione hanno ritenuto che le nostre sono doglianze di merito e non attingono la legittimità. Evidentemente non ha ravvisato vizi che potessero rendere illegittima l'ordinanza. La nostra impugnazione era doverosa il problema non è nella decisione del Riesame ma nella legge, come tante volte ho avuto occasione di ricordare». 

Le reazioni della famiglia - «La famiglia Orlando ha appreso con estremo rammarico del rigetto da parte della Cassazione del ricorso della Procura della Repubblica di Udine contro il provvedimento con il quale sono stati concessi i domiciliari all’assassino di Nadia - riferisce in una nota l'avvocato della famiglia, Fabio Gasparini -. In attesa di conoscere le motivazioni che hanno portato la Suprema Corte ad adottare una tal decisione, purtroppo il senso di giustizia a cui i familiari di Nadia stanno disperatamente cercando di aggrapparsi sta subendo duri contraccolpi».

«Il fatto che il Mazzega, dopo aver brutalmente ucciso Nadia, abbia mentito ripetutamente, non abbia collaborato con gli inquirenti e, ciononostante, possa continuare a beneficiare degli arresti domiciliari presso la casa dei genitori è circostanza che aggrava il dolore dei familiari di Nadia e che risulta umanamente incomprensibile». 

«In qualità di legale della famiglia Orlando, pur conscio delle valutazioni giuridiche e normative prese in considerazione dal Tribunale del Riesame prima e dalla Corte di Cassazione poi, auspico che la giustizia faccia il suo corso e non posso che sostenere i miei assistiti affinché la loro pazienza non diventi rassegnazione e affinché non perdano la speranza che all’esito del processo sia inflitta una pena giusta e certa all’assassino di Nadia».

                                                                  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino