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PORTO VIRO (ROVIGO) - «Dai, che ti porto a casa io». Chissà se è cominciata così l'avventura dei due ragazzini, lui sedicenne, lei di 18 anni, che, da Porto Viro, volevano arrivare a Chioggia con un monopattino elettrico. Di certo è finita con una multa da 240 euro ai genitori del ragazzo. Per i ragazzi, accompagnare a casa un'amica è sempre un passo in più verso la reciproca conoscenza ed è, questa opportunità, anche uno stimolo per farsi il patentino o la patente, onde poter riaccompagnare la lei di turno, sentendosi abbracciare in moto o tenendosi romanicamente le mani in automobile. Ma al giovane portovirese quest'ultima possibilità era preclusa dall'età e, del motorino non sappiamo. Di sicuro, però, aveva il monopattino e, per quanto insolita, l'idea di tornare a casa, a bordo questo mezzo, insieme al ragazzo, deve essere piaciuta anche alla ragazza. Così i due, lui alla guida, lei dietro, hanno imboccato la Romea e, chilometro dopo chilometro, sono arrivati a Brondolo, dove il loro percorso si è incrociato con quello di una pattuglia della polizia locale di Chioggia.
In due sul monopattino
Quando sono stati fermati, al ragazzo sono state contestate tre violazioni del codice della strada: l'aver trasportato un passeggero (in monopattino non si può); la mancanza di casco (obbligatorio per i minorenni) e l'aver condotto il mezzo su una strada extraurbana priva di pista ciclabile I monopattini possono circolare, infatti, solo su strade urbane o piste ciclabili, con limiti di velocità, rispettivamente, di 25 e 6 km orari).
Il Gazzettino