OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
FIUME VENETO - Per Giannino Bertolini patron dell'omonima azienda di Portogruaro non c'è stato modo di vincere il Covid. Si è spento ieri, 2 novembre, all'età di 77 anni, dopo un mese di calvario, il fondatore dell'azienda che nel tempo è passata alla guida del fratello Andrea Bertolini, presidente del Portogruaro calcio. Residente a Fiume Veneto con la moglie Annarita, Giannino aveva fondato l'azienda Bertolini nel 1974. Nel mese scorso, nei primissimi giorni di ottobre, aveva lamentato i classici sintomi del virus. E la situazione in pochissimo tempo è peggiorata.
ERA IN OSPEDALE
«È stato trasferito in ospedale a Udine il 5 ottobre - racconta il fratello Andrea - Giannino è stato intubato praticamente subito».
GLI ACCERTAMENTI
I sanitari hanno chiesto di fare degli accertamenti sul corpo del 77enne. Per questo sarà effettuato l'esame autoptico che darà il preciso responso sul decesso. «Giannino con l'altro nostro fratello Bruno avevano visto avanti - ribadisce Andrea Bertolini -. Nel 1974 hanno fondato l'azienda, puntando sugli alimentari». La Bertolini Group si era subito espansa con la concessione di vendita dei prodotti del Mulino Bianco e del pollo Arena. Tra Veneto e Friuli tutti i prodotti dei due noti marchi dovevano passare per la Bertolini. «È stato un grande imprenditore - continua il fratello - mi ha insegnato molto». Con la gestione di Andrea la Bertolini Group si è ulteriormente espansa nel food, con un nuovo magazzino anche a Villesse nel goriziano e dando lavoro a oltre 250 persone. «Giannino ha gestito l'azienda fino al 1995 quando dava lavoro a 50 dipendenti, di fatto tra le prime azienda in tutto il Portogruarese. Da lì poi ho preso le redini. Giannino mi chiamava spesso - spiega Andrea - voleva sapere come andava il lavoro. Era preoccupato perchè sapeva che anche noi abbiamo risentito della pandemia, soprattutto tra i clienti del turismo che si era praticamente fermato. Mi chiedeva in continuazione come andasse e mi dispensava consigli». Purtroppo è rimasto contagiato dal Covid. «Un vero dramma per noi tutti - conclude il fratello - Purtroppo con il virus non si può nemmeno far visita ai pazienti. Così tutta la famiglia è rimasta attaccata al telefono nella speranza di poter ricevere le buone notizie che non sono arrivate». Moltissimi i messaggi di cordoglio che sono arrivati ai famigliari. Ora si attende la data del funerale che sarà celebrato a Portogruaro».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino