PAESE - Padre di famiglia e imprenditore di giorno, ladro spietato al calar della sera. È il doppio volto di Taulant Leka, 30enne albanese residente in via Toti a...
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IL COVODopo l'arresto sono scattate le perquisizioni nei confronti di Leka e dei complici (in Italia senza fissa dimora). A casa del 30enne sono stati trovati, nascosti ovunque, dalla camera da letto allo scantinato, una settantina di oggetti rubati fra braccialetti, collanine, orecchini ed orologi di valore, tra cui dei Rolex. L'abitazione veniva utilizzato come deposito della refurtiva (nei prossimi giorni le foto dei beni sottratti verranno pubblicati sul sito della questura di Belluno), anche se gran parte dei preziosi venivano subito fusi, prassi consolidata tra i razziatori di case.
LE INDAGINI«Tutto è partito da quella Passat - spiega Vincenzo Zonno, dirigente della squadra mobile di Belluno -, segnalata anche da alcuni cittadini a metà ottobre». Sull'auto viene posizionato il gps e la banda viene sorvegliata. Nei giorni di maltempo, quando i lettori che tracciano le targhe su alcune strade vanno in tilt a causa della mancanza di corrente, i ladri si scatenano. Forse loro erano a conoscenza del blackout. Ma gli agenti non si sono mai fermati e con un lavoro certosino hanno comunque tracciato gli spostamenti della banda. «Ringrazio il mio personale - ha detto Zonno - che ha lavorato giorno e notte». Fondamentale inoltre l'intuito dei carabinieri di Sedico, che venerdì sera si sono accorti, quasi in tempo reale che era in corso un furto. «Questo ci ha permesso - ha concluso Zonno - di procedere subito anche alla perquisizione a Castagnole, con il supporto dei colleghi di Treviso, recuperando diversa refurtiva e materiale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino