Imprenditore edile minacciato di morte per telefono: arrestata banda di estorsori

Imprenditore edile minacciato di morte per telefono: arrestata banda di estorsori
TRIESTE - Una banda di estorsori è stata arrestata dai carabinieri. Questi i fatti. Nei giorni scorsi un imprenditore edile, titolare di una ditta con 20 dipendenti e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TRIESTE - Una banda di estorsori è stata arrestata dai carabinieri. Questi i fatti. Nei giorni scorsi un imprenditore edile, titolare di una ditta con 20 dipendenti e con numerosi cantieri aperti a Trieste, ha denunciato ai carabinieri di essere stato avvicinato da un uomo che, presentandosi come emissario di una pericolosa banda criminale, ha chiesto la consegna di 50mila euro. L’uomo, che più volte ha ribadito di essere solo un semplice intermediario, ha esortato insistentemente l’imprenditore a pagare perché, a suo dire, gli uomini che lo avevano inviato erano veramente pericolosi. Contestualmente, la vittima, ha iniziato a ricevere sul proprio telefonino pesanti messaggi minatori con foto dei propri familiari ed anche l’immagine di una bomba molotov. Messaggi, pervenuti da diverse utenze telefoniche anche straniere, che hanno seriamente preoccupato l’imprenditore che immediatamente si è rivolto ai Carabinieri. Il Nucleo Investigativo, d’intesa con il Sostituto Procuratore dottor Tripani della Procura della Repubblica di Trieste, ha quindi avviato un’attività di indagine condotta anche attraverso attività tecniche di intercettazione. La strategia adottata è stata di temporeggiare sulla consegna per valutare l’entità reale della minaccia.

Ad un primo tentativo di ridurre la cifra ad una più raggiungibile nei tempi ristretti che la banda aveva concesso, sono seguite ulteriori minacce di morte per la vittima ed i suoi familiari. Successivamente l’accordo è stato fissato sulla cifra di 23mila euro ma da pagare immediatamente, pena l’incremento ulteriore della somma e conseguenze negative. Sempre d’intesa con la Procura, è stato organizzato uno scambio in una piazza centrale della città. Per la vittima è stato predisposto un plico voluminoso e ben visibile ai militari appostati nei pressi del punto di incontro ad interdire tutte le possibili vie di fuga. Alla consegna si è presentato il sedicente intermediario che, ricevuto il plico, è stato immediatamente bloccato. Condotto al Comando Provinciale di via dell’Istria, sul suo telefonino sono stati acquisiti i messaggi che lo stesso aveva scambiato con il complice.

Serrata attività investigativa ha permesso di individuare poco dopo anche quest’ultimo che, nel frattempo, aveva tempestato di chiamate la vittima per conoscere l’esito dello scambio. Una volta localizzato è stato tratto in arresto assieme all’intermediario i cui profili di partecipazione al reato erano divenuti ormai evidenti. I due sono stati portati al carcere del Coroneo mentre proseguono le indagini per chiarire compiutamente la vicenda ed individuare eventuali ulteriori complici.   

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino