GEMONA DEL FRIULI - Poteva farla "tranquillamente" fallire ma, prima dell’udienza, ha pensato alle famiglie che avrebbe lasciato "a piedi", senza lavoro. Così, un imprenditore...
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La srl gemonese vanta un cospicuo credito nei confronti dell’azienda codroipese, debito che non viene saldato da circa un anno. Per questo la “Durisotti” aveva presentato istanza di fallimento (unica tra i creditori, che sono diversi, per somme meno ingenti).
Poi, ieri, prima dell’udienza, il ripensamento, che ha salvato la storica fabbrica: «L’ho fatto perché ho pensato alle famiglie degli 80 lavoratori - dice il titolare, Dario Durisotti -; non me la sono sentita di lasciare “a casa” tutte queste famiglie. E spero che la “Fabbro Vanni” si riprenda, che si risollevi. Del resto ha mezzo secolo di vita. Spero che paghi quello che deve pagarmi e punto il dito comunque contro lo Stato: non è possibile fare impresa con queste leggi. Le tasse ci strozzano. La burocrazia ci uccide. Per questo voglio dare una possibilità a un “collega”, anche se so che, con l’eventuale omologa del concordato, a settembre, i soldi che l’azienda ci deve arriveranno tra uno, forse due anni. Tempi biblici. Ed appena per il 15% del totale del dovuto, per effetto del concordato».
La “Durisotti Srl” ha 10 dipendenti. Per il suo gesto ha ricevuto attestazioni di stima da parte di molti imprenditori e artigiani friulani e anche da altri creditori della “Fabbro”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino