Nicola, il padovano che a 55 anni attraversa i deserti di corsa...

Nicola Benetti
PADOVA - Di solito ci sono tre motivi per correre: si inizia quasi inevitabilmente per combattere gli accumuli di adipe, poi - per la piccola percentuale che resiste e si allena...

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PADOVA - Di solito ci sono tre motivi per correre: si inizia quasi inevitabilmente per combattere gli accumuli di adipe, poi - per la piccola percentuale che resiste e si allena con costanza e metodo - scatta la dimensione competitiva: prima qualche garetta da 10 km, poi ci lancia in una mezza maratona da 21 km e, una volta arrivati al traguardo, si inizia a pensare sempre più assiduamente alla mitica maratona da 42, 195 km. Il terzo motivo è il piacere: si butta via l'orologio, basta tabelle d'allenamento, maratona fatte a sufficienza, corro nella natura cercando una sintonia con ciò che mi circonda. E si partecipa a corse trail, fino alle ultra trail, oltre i 100km di saliscendi in montagna. 



IL PIACERE DI CORRERE
A Nicola Benetti, 55 anni, di Abano Terme (Pd), sposato con due figli, dirigente del calzaturificio Carmens di Galzignano Terme, non bastavano più neppure questi. Troppo forte il piacere di correre, non solo per una questione di endorfine rilasciate dal corpo, ma per una necessità della mente di capire i propri limiti e ritrovarsi solo a studiare e ascoltare il proprio fisico durante un'impresa estrema. Dove provare a correre? Massì, si è detto, proviamo nel deserto.



«È stato nel 2006 - racconta - quando ho deciso di provare la Marathon Des Sables, 240 km nel Sahara marocchino a tappe, la più popolare delle corse nel deserto, tutta in autosufficienza alimentare, l'organizzazione ti fa trovare negli accampamenti solo 9 litri acqua, il cibo te lo devi portare da casa in uno zaino. Avevo visto un sacco di documentari, mi sembrava un'impresa impossibile. Ho chiesto consiglio a un podista padovano che l'aveva fatta e mi sono deciso. Una volta arrivato al traguardo dopo una settimana è stato subito amore. Sono venuto a conoscenza di un circuito chiamato 4 Deserts e non ci ho pensato due volte...»...
 
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Il Gazzettino