ROVIGO - Ancora “Le Iene” in agguato nell’ospedale, con i carabinieri intervenuti per evitare tensioni. Motivo della visita, la tristemente nota vicenda della...
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Già dopo questa sentenza, immediatamente esecutiva, dopo il sollecito all’Ulss 5, condannata a pagare in solido con le due dottoresse, con la manleva, ovvero la garanzia della somma, da parte di AmTrust Europe Ltd, compagnia assicuratrice dell’Ulss, e degli Assicuratori dei Lloyd’s con i quali aveva una polizza la dottoressa Cisotto, la vicenda era stata oggetto di una puntata di “Le Iene”, oltre che di “Striscia la notizia”, di un’interrogazione parlamentare e dei tweet di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. Nell’occasione, oltre all’intervista al direttore generale dell’Ulss, Antonio Compostella, l’inviata di “Le Iene” aveva tentato di entrare nel reparto di Ostetricia e Ginecologia per parlare con la dottoressa Dibello.
Ieri mattina più o meno il copione si è ripetuto. Con toni, a quanto pare, meno esasperati. Era presente anche Benedetta Carminati, la mamma di Eleonora.
«Mi hanno atteso nel cortile - spiega Compostella - quando sono arrivato, abbiamo parlato per circa un’ora. La lunga chiacchierata ha fatto saltare alcuni miei impegni e non sono poi andato in ospedale, dove credo siano andati a cercare la dottoressa Dibello e siano stati chiamati i carabinieri. La loro tesi è che l’Ulss abbia agito scorrettamente facendo ricorso in appello. Ho spiegato che al di là del diritto di tutti fare appello e del fatto che le sentenze si fanno in tribunale, non nei cortili e in tv, c’è un motivo importante per il quale abbiamo dovuto fare questo passo, ovvero che venga riconfermato l’obbligo alla manleva da parte delle assicurazioni, perché avevano tentato di sfilarsi e lasciare a noi il pagamento, nonostante i milioni di premi versati negli anni». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino