Ideal Standard, al ministero assenti Spa e Veneto: 450 famiglie in ansia

ZOPPOLA - Lavoratori davanti allo stabilimento Ideal Standard
ZOPPOLA - La trattativa per il futuro dei tre stabilimenti italiani di Ideal Standard è slittata a dopo il 10 febbraio per l'assenza al tavolo convocato per oggi al Mise...

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ZOPPOLA - La trattativa per il futuro dei tre stabilimenti italiani di Ideal Standard è slittata a dopo il 10 febbraio per l'assenza al tavolo convocato per oggi al Mise dell'Azienda e della Regione Veneto, mentre erano presenti le delegazioni sindacali e istituzionali di Lazio e Friuli Venezia Giulia. «L'atteggiamento della dirigenza aziendale - ha commentato Franco Rizzo, segretario di Pordenone dei Chimici-Cisl - è inqualificabile soprattutto dopo che le organizzazioni sindacali, come gesto di apertura al dialogo, avevano allentato il blocco delle merci che vigeva da settimane». Il blocco è stato reintrodotto nello stabilimento a rischio chiusura di Orcenico di Zoppola (Pordenone).




Preoccupata Francesca Papais, sindaco di Zoppola (Pordenone) comune dova ha sede lo stabilimento: «La posizione di Ideal Standard è inconcepibile. L'incontro del 10 febbraio deve essere anticipato. In quei giorni scade la sospensiva della mobilità per i lavoratori di Orcenico. Mi appello al senso di responsabilità dell’azienda e di tutte le istituzioni (Veneto in primis). Non si gioca con il destino di 450 famiglie».



«Così si preclude la firma dell'accordo» ha detto l'assessore Fvg al Lavoro, Loredana Panariti, ricordando di aver «espresso il più profondo rammarico per il fatto che anche oggi non sia stato possibile giungere alla firma dell'accordo che avrebbe permesso la messa in sicurezza di tutti i lavoratori e, altresì, il procedere del percorso di acquisizione del sito di Orcenico».



L'assessore al Lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, giustificando l'assenza ha ricordato che «il 17 gennaio avevo scritto al Ministero, all'Azienda e a tutte le Organizzazioni sindacali chiedendo il rinvio dell'incontro di oggi motivando con il mancato rispetto di alcuni impegni condivisi con le parti nell'ultima riunione tenutasi al Mise. In particolare l'incontro con il possibile compratore interessato al sito di Orcenico, le condizioni per il mantenimento dei volumi nonché la tempistica relativa sulla stabilimento di Trichiana (Belluno)».

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Il Gazzettino