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VENEZIA - I cieli del Nordest questa settimana sono stati solcati da una curiosa carovana: 2 deltaplani gialli a motore e 26 esemplari di ibis eremita. Una specie migratrice considerata a grave rischio di estinzione nel mondo, dopo che è già sparita dall'Europa Centrale a metà del diciassettesimo secolo, a causa della caccia di frodo e dell'utilizzo di fitofarmaci. Ma il progetto comunitario Reason for hope dà appunto una ragione di speranza alla sopravvivenza di questi volatili, attraverso l'accompagnamento fra Germania, Austria e Italia che ha permesso finora di salvarne 280: gli ultimi sono arrivati ieri in Toscana, dopo un avventuroso transito fra l'Alto Adige e il Veneto.
LA REINTRODUZIONE
A raccontare i retroscena del rocambolesco passaggio nordestino è il bassanese Dino Pianezzola, componente della squadra di volontari Bentornato Ibis che ha supportato anche questa quindicesima edizione dell'operazione. Il piano di reintroduzione dell'ibis eremita ha infatti una storia ventennale: prima uno studio di fattibilità iniziato nel 2003, poi un primo co-finanziamento dell'Unione Europea dal 2014 al 2019, quindi una seconda programmazione prevista dal 2022 al 2028. Lo schema è ormai consolidato: i pulcini nati nello zoo di Schönbrunn a Vienna vengono allevati a mano da genitori adottivi umani e allenati a seguire in volo i deltaplani, che li portano all'area di svernamento comune allestita nell'oasi Wwf della laguna di Orbetello (Grosseto).
IL MALTEMPO
È servito appunto nell'attraversamento dei giorni scorsi, che avrebbe dovuto fare tappa a San Zenone degli Ezzelini (Treviso). Invece è stato necessario spostare l'atterraggio a Sarego (Vicenza) e quindi il decollo a Montagnana (Padova), intervenendo anche da terra per trasportare gli uccelli infortunati o disorientati. «A causa del maltempo specifica Pianezzola il transito sopra le Alpi è stato particolarmente difficoltoso, tanto da comportare uno stop di 8 giorni. Gli ibis hanno perso l'addestramento e sono andati in confusione, perciò è stato cambiato l'itinerario». A tratti alcuni volatili dopo il tramonto non sono riusciti a trovare la strada per tornare alla voliera, al punto da fermarsi a dormire sugli alberi e sui tetti. Di conseguenza sui social sono stati lanciati gli appelli per segnalare gli eventuali avvistamenti, dopo che ad esempio Claudia, Jonas e Konrad (ciascuno viene identificato con un nome) erano stati notati per l'ultima volta a Collepietra nei pressi di Bolzano. Alla fine comunque tutti e 26 sono arrivati a destinazione, compresa Pinella che è arrivata in macchina a causa dell'infortunio a un'ala. Gli esemplari si riproducono in 4 colonie distribuite tra il lago di Costanza, la regione di Salisburgo e la Carinzia, con l'aggiunta da quest'anno di un sito a volo libero nel Parco Natura Viva di Bussolengo (Verona).
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Il Gazzettino