PORDENONE - Due mesi e mezzo in albergo, chiedendo specificamente formaggio brie a colazione per la sua signora e complimentandosi in continuazione per la bravura...
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Esposito non si è fatto più vedere e anche la sua compagna è sparita lasciando un debito di 1.950 euro. Ieri il 59enne è stato processato per insolvenza fraudolenta. Dall’8 febbraio al 27 aprile 2016 aveva pernottato e consumato i pasti assieme alla propria compagna all’Albergo Tuan. Inizialmente aveva versato qualche acconto. «Non ti preoccupare che ti saldo anche il resto», diceva al titolare che lo sollecitava a pagare il conto. L’ultimo giorno di permanenza in albergo uscì dicendo che sarebbe tornato più tardi a prendere la moglie e a consegnare i 1.950 euro che spettavano alla famiglia Tuan.
Il pubblico ministero Marco Brusegan aveva concluso per una condanna a un anno di reclusione riconoscendo che Esposito, pur avendo pagando quasi il 50 per cento del conto, aveva architettato il modo per non completare il pagamento. L’imputato era difeso d’ufficio dall’avvocato Giovanni Bonora, che ha ricondotto la “fuga” di Esposito a un improvviso impegno che lo avrebbe portato ad allontanarsi da Zoppola senza riuscire a pagare il conto. Il 59enne è stato condannato a 8 mesi di reclusione.
Il Gazzettino