Confartigianato Veneto: «Parrucchiere ed estetiste, con il green pass ci saranno più abusivi»

Confartigianato Veneto: «Parrucchiere ed estetiste, con il green pass ci saranno più abusivi»
Fra una settimana scatterà il Green pass “base” anche nel settore dei servizi alla persona. Da giovedì 20 gennaio i clienti di saloni di acconciatura,...

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Fra una settimana scatterà il Green pass “base” anche nel settore dei servizi alla persona. Da giovedì 20 gennaio i clienti di saloni di acconciatura, centri estetici e studi di tatuaggi e attività simili) per accedervi dovranno esibire il certificato di avvenuta vaccinazione o guarigione, oppure il referto negativo di un tampone eseguito nelle 24 ore precedenti. Afferma Tiziana Chiorboli, presidente della Federazione benessere di Confartigianato Veneto: «Comprendiamo l’esigenza di attivare tutte le soluzioni possibili per evitare il ritorno ai lockdown, che tanto hanno penalizzato le nostre attività negli anni scorsi, e guardiamo al bicchiere mezzo pieno: vogliamo essere anche noi testimoni di prevenzione ed educare i nostri clienti ad adottare i corretti comportamenti a tutela della loro salute e della sicurezza di tutti». 


LA REAZIONE


Gli imprenditori del settore nutre però timori non tanto sulle operazioni di verifica, quanto sulla reazione dei loro clienti: «La gente non rinuncia alla cura estetica del proprio corpo e temiamo un contraccolpo derivante dai servizi svolti abusivamente in casa». Proprio Confartigianato, in collaborazione con Ebav, in occasione di un’indagine condotta lo scorso anno ha evidenziato come la pandemia abbia già ridotto nella popolazione la frequentazione di saloni e centri estetici. A questo si aggiunge il rischio di persone che, non avendo il Green pass, si rivolgano a operatori non autorizzati che esercitano a domicilio. «Per questo chiediamo con fermezza - conclude Chiorboli - che non si ripetano situazioni controproducenti già viste in passato: parrucchieri, tatuatori e estetiste garantiscono la massima professionalità e sicurezza nei loro esercizi, al contrario non può nuovamente succedere che gli abusivi esercitino indisturbati nelle loro case favorendo la diffusione del contagio. Serve tolleranza zero e quindi maggiori controlli e sanzioni da parte degli organismi addetti alla vigilanza, per non vanificare le disposizioni che siamo tenuti civilmente a rispettare nei nostri locali». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino